“Contro la droga non sono garantista, è morte. Se questo ragazzo non sarà ritenuto uno spacciatore avrà le mie scuse. Poi in quel palazzo si spaccia. Punto. E non vado a fare io gli arresti. Ma contento che l’Italia sappia che là si spaccia”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in collegamento con Agorà, su Rai 3, tornando sulle polemiche dopo che ha suonato il citofono in un popolare quartiere bolognese chiedendo: ‘Suo figlio è uno spacciatore?’.
Ultimi commenti
No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km