Bonaccini: qui possiamo vincere

bonaccinI-art

“La sfida in Emilia-Romagna era e resta apertissima. La vittoria della destra in Umbria è netta, ma quella era un’altra partita e io resto fiducioso”. Lo scrive, in un lungo intervento su Facebook, Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna ricandidato. “Sono convinto che si possa vincere, perché qui partiamo da una condizione molto diversa, sia per le cose fatte, ma soprattutto perché noi abbiamo un progetto per il futuro dell’Emilia-Romagna”, aggiunge.

“La sfida in Emilia-Romagna era e resta apertissima. La vittoria della destra in Umbria è netta, ma quella era un’altra partita. Io resto fiducioso e sono convinto si possa vincere perché qui partiamo da una condizione molto diversa, sia per le cose fatte ma soprattutto perché noi abbiamo un progetto per il futuro dell’Emilia-Romagna, mentre i nostri avversari pensano solo a mandare a casa il governo nazionale. Usano la nostra regione per una rivincita, noi alla nostra regione vogliamo dare risposte, anche nuove.

Bisognerebbe andare oltre le narrazioni troppo facili e per questo faccio alcune considerazioni.

In Umbria negli ultimi anni il centrosinistra aveva già perso quasi ovunque alle amministrative, mentre qui ancora 5 mesi fa abbiamo vinto nell’80% dei comuni, ribaltando clamorosamente i risultati delle europee.
In Umbria c’è stata una fine anticipata e traumatica della legislatura, qui invece abbiamo lavorato bene per cinque anni e l’Emilia-Romagna ha scalato in questi anni tutte le classifiche possibili. Non siamo perfetti, anche qui ci sono problemi da risolvere e bisogni a cui dare risposte, ma se il Paese stesse come l’Emilia-Romagna avremmo un’Italia molto diversa.

In Umbria, l’accordo tra centrosinistra e 5 Stelle ha risposto ad una condizione di emergenza, arrivando ad una candidatura neutra e ad un disarmo bilaterale per rendere possibile l’alleanza; qui io posso essere in campo con la mia faccia, la mia storia e con quel che sto facendo; c’è un centrosinistra largo che si apre al civismo, l’appello dei sindaci e le tante disponibilità che stanno arrivando a correre in una mia possibile lista civica dimostrano la capacità espansiva di questa esperienza di governo regionale.
Lo ribadisco: se qui ci sarà un accordo coi 5 Stelle sarà sui contenuti e sul progetto: sono pronto a confrontarmi in qualsiasi momento per verificare insieme le tante cose che ci uniscono e per discutere anche laicamente delle cose su cui non siamo d’accordo.

Ma la differenza più significativa che sta emergendo – lo voglio sottolineare – è che noi abbiamo un progetto per il futuro dell’Emilia-Romagna, mentre i nostri avversari pensano solo a mandare a casa il governo nazionale. La Lega dirà qui quello che ha già detto ovunque, come se i territori e le peculiarità di ciascuna comunità locale non c’entrassero nulla, fossero solo un dettaglio, mentre sono il cuore dell’Emilia-Romagna. Salvini sarà qui ogni giorno, mettendosi sempre davanti alla Borgonzoni e dirà che bisogna liberare l’Emilia-Romagna, che è contro gli sbarchi, che dobbiamo chiuderci, eccetera eccetera. Noi gli risponderemo che l’Emilia-Romagna è stata liberata 75 anni fa ed è per questo che può venire qui e parlare liberamente; gli spiegheremo che qui siamo in Emilia-Romagna e che il porto di Ravenna serve per far arrivare le materie prime che lavoriamo e per vendere in tutto il mondo le merci che produciamo; gli spiegheremo che siamo la più grande regione esportatrice e dobbiamo aprirci se vogliamo continuare a creare lavoro e impresa.
Ma soprattutto, gli diremo che qui vogliamo discutere di Emilia-Romagna: lui è sempre il benvenuto ma il giorno dopo le elezioni tornerà a Roma, mentre noi saremo qui. Ogni battaglia politica è legittima, ma noi dobbiamo discutere del presente e del futuro di questa Regione, perchè le regionali servono a questo.

La sfida sarà certamente molto dura ma possiamo vincere, avanzando proposte migliori e più credibili di quelle dei nostri avversari. Ci rivolgeremo anche a chi vota a destra ma può riconoscere che questa Regione è governata bene, meglio del resto del Paese.

Poi il mio appello va a tutti, naturalmente: se non si vuole consegnare l’intero Paese agli altri bisogna mettersi insieme. Insieme per le cose da fare, non contro qualcuno. Insieme per l’Emilia-Romagna”.