Reggio. Ricordo di Almirante lo stesso giorno dei martiri del 7 luglio

Il 7 di luglio Gioventù Nazionale (il movimento giovanile di Fratelli d’Italia) organizza alle Notarie, alle ore 17.30, una conferenza per ricordare la figura di Giorgio Almirante, politico italiano nato a Salsomaggiore (Parma) il 22 giugno 1914 e morto a Roma, il 22 maggio 1988. Giorgio Almirante fu tra i fondatori e del Movimento sociale italiano, partito di cui fu a lungo segretario nazionale.

 
Ai contesatori dell’iniziativa sul suolo reggiano è subito saltata agli occhi la data: il 7 di luglio, proprio il giorno in cui Reggio Emilia ricorda le 5 vittime che davanti al teatro Valli morirono sotto i colpi esplosi dalla polizia del governo di Tambroni, correva allora l’anno 1960.
Il coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale, Miguel Manzotti, ha spiegato che la scelta della data è avvenuta del tutto casualmente. E cioè perché Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, nonché relatore alle Notarie, aveva tempo solo in quel giorno.
E un altro invitato e relatore della giornata, Marco Eboli, per anni dirigente del Msi e poi di Alleanza nazionale, spiega: "La data non mi è neppure stata comunicata. Sono stato invitato e partecipo perché ho conosciuto e ammirato Giorgio Almirante".

A Reggio Emilia il 7 luglio è unicamente dei Martiri. In una nota stampa congounta del Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Cgil Reggio Emilia, Cisl Emilia Centrale, Uil Modena-Reggio, Anpi Reggio Emilia, Istituto Cervi, Arci Reggio Emilia, Auser Reggio Emilia, in merito al convegno su Giorgio Almirante organizzato da Gioventù Nazionale (movimento giovanile di "Fratelli d’Italia") il 7 luglio a Reggio Emilia. 
 
"Il 7 luglio a Reggio Emilia è unicamente di Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli. Non certo di Giorgio Almirante, a cui Fratelli d’Italia vorrebbe dedicare un convegno proprio in quella giornata. Un affronto alla città e uno sfregio ai suoi morti a cui l’intera comunità democratica deve opporsi.
 
Reggio Emilia sente ancora su di sé il dolore per i suoi martiri, uccisi in piazza il 7 luglio 1960 mentre scioperavano per la difesa della democrazia contro il governo Tambroni: un governo di destra che stava in piedi con il sostegno dell’Msi di Almirante. Quello stesso Almirante che fu redattore della rivista “La difesa della razza” e durante la Repubblica Sociale Italiana era capo di gabinetto del Ministro Mezzasoma ponendosi così al servizio degli occupanti nazisti.
 
Il 7 luglio i reggiani saranno come ogni anno in piazza per ricordare quei cinque ragazzi morti senza trovare giustizia, caduti in difesa dei diritti di libertà e di democrazia. 
Perché la resistenza al fascismo non sia solo memoria del passato, ma esercizio del presente.
 
Queste vicende sono la spia evidente di un clima politico e culturale che va registrato in Italia e in Europa, all’interno del quale una certa destra reazionaria – ed ispirata a principi che ritenevamo superati storicamente – cerca di riguadagnare spazio attraverso operazioni maldestre di autentico revisionismo. Operazioni davanti alle quali tutti i cittadini democratici devono opporsi culturalmente e politicamente".