Reggio, il consiglio comunale conferma lo stop ai rapporti con il governo di Israele

Comune di Reggio Emilia facciata Spqr FM

Il consiglio comunale di Reggio, in apertura della seduta di lunedì 3 giugno, ha osservato un minuto di silenzio per la situazione della striscia di Gaza. La decisione era stata presa all’unanimità nel corso della precedente conferenza dei capigruppo per testimoniare vicinanza alla popolazione civile palestinese e per condannare con forza le azioni messe in atto dal governo di Israele dopo il 7 ottobre 2023.

Il consiglio comunale ha poi approvato, con 19 voti favorevoli, un ordine del giorno urgente ex art.21 – presentato dai consiglieri di Partito democratico, lista Massari e Verdi e Possibile – per impegnare il sindaco Massari e la giunta comunale a interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del governo israeliano e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili “che non siano apertamente e dichiaratamente motivate dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato”, e a trasmettere il testo alle società partecipate del Comune e alle principali istituzioni pubbliche del territorio (Ausl, Università di Modena e Reggio) “affinché possano valutare decisioni simili, nel pieno
rispetto delle leggi e delle rispettive competenze”.

Il consigliere di Coalizione Civica Dario De Lucia, che pure ha votato a favore dell’ordine del giorno del centrosinistra, ha però anche evidenziato come Pd e alleati a inizio seduta non avessero la maggioranza quando si discuteva della Palestina, sottolineando inoltre l’assenza del sindaco Massari: “Dopo, grazie anche al nostro aiuto, hanno recuperato”.

“A Gaza c’è un genocidio in corso – ha detto De Lucia – dobbiamo prendere posizioni dure contro il governo israeliano. Abbiamo chiesto al sindaco Massari di non limitarsi a generiche ‘chiusure di rapporti istituzionali con Israele’ (che non esistono) ma di chiamare tutte le aziende partecipate e gli enti del Comune a interrompere le relazioni culturali, economiche e sociali con Israele fino a quando non finirà il genocidio in corso. Vogliamo anche che il Comune inizi una raccolta fondi a favore della popolazione della striscia di Gaza, dobbiamo mandare aiuti. Quando Reggio aiutava il movimento di liberazione del Mozambico o sosteneva il movimento contro l’apartheid in Sudafrica non si limitava a proclami generici: serve azione, serve coerenza. Abbiamo una storia importante da portare avanti”.