Reggio Emilia, un progetto per un’area naturale protetta lungo il Rodano

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Reggio Emilia si candida ad essere la prima città in Emilia-Romagna a realizzare, all’interno del tessuto urbano, un’area protetta naturalistica di grandi dimensioni a partire da un progetto concertato tra Comune ed Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, enti locali, cittadini e associazioni. Questo è l’obiettivo della proposta di istituzione del “Paesaggio naturale e seminaturale protetto del torrente Rodano e rii del Mauriziano”, una nuova area naturale protetta comprendente il parco del Rodano e l’area agricola e naturale nel settore orientale del Comune di Reggio Emilia, da oltre trent’anni al centro di studi e progetti volti alla tutela delle sue caratteristiche naturali, paesaggistiche, agronomiche e storico-culturali. I Paesaggi protetti sono riconosciuti dalla Legge regionale n. 6/2005 (“Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle Aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000”) in quanto aree con presenza di valori paesaggistici diffusi, caratterizzate dall’equilibrata interazione di elementi naturali e attività umane tradizionali, con predominanza dei primi.

HANNO DETTO – Il progetto di istituzione del “Paesaggio naturale e seminaturale protetto del torrente Rodano e rii del Mauriziano” è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Luca Vecchi, l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco e l’assessora alle Politiche per la sostenibilità Carlotta Bonvicini, l’assessora regionale a Programmazione territoriale, Forestazione e Parchi Barbara Lori e la presidente dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale Luciana Serri.

“Collochiamo la costituzione di questa nuova area protetta, la prima realizzata in regione in un tessuto periurbano, fra le azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio messe in campo in questi anni – ha detto il sindaco Luca Vecchi – L’area Rodano infatti, non solo si affianca a progetti quali la forestazione urbana, la strategia di contrasto ai cambiamenti climatici e la riqualificazione di parchi storici, la gestione del ciclo dei rifiuti e l’adesione al Mab Unesco, ma sposta verso l’alto l’asticella delle politiche di sostenibilità, in piena coerenza con il nuovo Piano urbanistico generale e la legge urbanistica regionale. E questo avviene tramite un percorso di partecipazione strutturato e ampio, che coinvolge cittadini, associazioni e portatori di interesse: un cammino di confronto, dialogo e progettazione che coinvolgerà e darà valore aggiunto a una scelta condivisa per la nostra città”.

“L’istituzione di quest’area protetta lungo l’asta del Rodano, che lambisce una considerevole porzione della città, è un progetto di grandissimo valore che conferma una visione ben definita sulla transizione ecologica già espressa all’interno del Pug, e si fa portatrice di una proposta di valorizzazione dal punto di vista storico e culturale, che avrà ricadute importanti anche in termini di gestione del territorio – ha detto l’assessore alla Partecipazione Lanfranco De Franco – E’ innovativo il coinvolgimento partecipativo molto ampio in un progetto di tutela e valorizzazione ambientale di questa portata: un lavoro corale e propositivo verso la Regione, che nasce dai cittadini e che vede protagonisti oltre 200 tra i soggetti del Terzo settore, nonché 6 Consulte d’ambito in un’area piuttosto estesa al cui interno insistono 126 aziende agricole che saranno coinvolte attivamente in questo percorso, a cominciare dalla definizione dei confini dell’area stessa. Una volta istituito il paesaggio protetto, l’obiettivo è di candidarlo al bando Por-Fesr della Regione Emilia-Romagna in modo da ottenere le risorse necessarie per finanziare gli obiettivi integrati previsti, al fine di migliorare la fruizione dell’area e intervenire sulla riqualificazione in chiave ecologica e delle reti idriche”.

“E’ indubbiamente una scelta strategica rilevante sul piano della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, confortata dal fatto che, una volta istituita l’area protetta del Rodano, questa potrà essere candidata a bandi regionali per ottenere risorse volte alla sua gestione e valorizzazione – ha detto l’assessora alle Politiche per la sostenibilità Carlotta Bonvicini – Parliamo di un territorio denso di memoria collettiva, già molto amato e frequentato dalle persone, impreziosito da beni culturali e naturalistici vissuti e questi sono presupposti importanti per il successo di una progettualità condivisa. Il sistema naturalistico del Rodano e dei rii che percorrono questa zona ci parlano di ricchezza di acqua, in una città come la nostra dotata di una cintura verde che comprende anche i torrenti Crostolo e Modolena. Ma questo ci sprona anche alla necessità di conoscere e protegge questa risorsa vitale: con la creazione dell’area del Rodano tutto questo potrà essere evidenziato, tutelato e valorizzato, anche in termini di percorribilità e frequentabilità, ad esempio con greenway, e con opportunità di formazione ed educazione al valore dell’ambiente”.

“Questa proposta di istituzione – ha detto la presidente Luciana Serri – è pienamente coerente e sinergica con la strategia di valorizzazione del territorio propria dell’Ente Parchi e in linea con gli obiettivi proposti dall’Unione Europea di lavorare per la creazione di nuove aree verdi protette. Il fatto che si tratti di una progettualità partecipata con i molteplici soggetti del territorio è un elemento di grande rilevanza: ancora più significativo è il coinvolgimento degli agricoltori, che hanno accolto questo percorso con propositività, comprendendo le importanti ricadute che il produrre in un’area salubre e protetta avrà sulle loro produzioni”.

“Essere qui, a Reggio Emilia, per presentare un progetto quale è l’istituzione di un paesaggio naturale e seminaturale protetto nell’area del Rodano, non è casuale – spiegato l’assessore regionale Barbara Lori – Perché questa città ha dimostrato una visione strategica ampia su temi decisivi quali il contrasto ai cambiamenti climatici, la qualità, vivibilità e la tutela del territorio. Quello del Rodano si appresta a divenire il sesto paesaggio naturale e seminaturale protetto in regione, e fra questi vi è anche quello, assai ampio, della Collina reggiana e delle Terre matildiche. Ma quello del Rodano è in assoluto il primo paesaggio protetto, che impatta su un territorio parzialmente urbanizzato. Per la Regione, è un’azione di grande interesse per diversi motivi: per il percorso partecipato alla base della progettazione; per le scelte di tutela già certificate dal Piano urbanistico generale che è stato approvato; per le ricadute positive sul cambiamento climatico, tema cruciale che va affrontato senza esitazioni e che qui è trattato con una serie di progetti ambientali concreti; non da ultima l’adesione al Mab Unesco, che in Emilia-Romagna vede coinvolte due realtà urbane, le città di Reggio Emilia e Parma. Tutto questo significa che a Reggio Emilia c’è stato un pensiero, una elaborazione sistemica su questi temi. La Regione rende disponibili nuove risorse, tramite bandi dedicati, per dare gambe a una progettazione e a una realizzazione, quale quella dell’istituzione del paesaggio protetto del Rodano, da cui ambiente e persone possono trarre grande giovamento”.

Alla conferenza stampa erano presenti anche il direttore dell’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, Valerio Fioravanti e gli architetti Giorgio Adelmo Bertani e Francesca Vezzali di Ufficio Progetti Architetti associati, autori degli elaborati per la candidatura regionale all’Istituzione del paesaggio naturale e seminaturale protetto del Rodano.

IL PROGETTO – Il primo passo per costruire la proposta di istituzione è rappresentato da un “percorso metodologico” approvato dal Comune di Reggio Emilia e dall’Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, i quali chiederanno alla Giunta regionale la possibilità di istituire la nuova area protetta. Tale percorso si esplicherà in un Laboratorio urbano che coinvolgerà attivamente cittadini, associazioni e imprenditori agricoli e che sarà presentato alla cittadinanza nel corso di un evento pubblico, in occasione del quale i diversi soggetti interessati potranno iscriversi ai tavoli che saranno attivati nei quattro incontri successivi: la serata è prevista per mercoledì 29 novembre novembre alle ore 18 presso il Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro (via Emilia 44c). Oltre a questi appuntamenti, un incontro specifico sarà dedicato al confronto con gli agricoltori e un altro allo scambio con i cittadini residenti, le associazioni e le Consulte d’ambito dei territori interessati. La proposta di istituzione dell’area naturale protetta, inoltre, si configura come una delle principali priorità individuate dalla Consulta d’ambito E – che riguarda proprio i territori dei parchi del Rodano e del Mauriziano) -, le quali saranno inserite nel Patto d’ambito che la stessa consulta e l’Amministrazione comunale sigleranno quale esito del primo anno di lavoro dell’organismo di partecipazione.

L’idea dell’istituzione del Paesaggio protetto deriva da un accordo (il “Patto dei rii”), sottoscritto nel 2017, per la valorizzazione dei rii del Mauriziano tra l’Ente Parchi Emilia Centrale, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, i Comuni di Reggio Emilia e di Albinea, l’Arpae Emilia-Romagna, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Iren spa, l’Istituto di istruzione superiore Antonio Zanelli e l’associazione “Il Gabbiano”.

Il Parco del Rodano è uno dei grandi spazi naturali della “cintura verde” di Reggio Emilia e comprende al suo interno luoghi di grande valore storico (il Mauriziano, il mulino e il canaletto di San Maurizio, il San Lazzaro) e naturalistico (il Sito d’importanza comunitaria Rodano-Ariolo, l’Area di riequilibrio ecologico vie Lombroso-Gattalupa, il fontanile dell’Ariolo, il torrente Acque Chiare e le relative risorgive e alcuni boschi periurbani).

L’area del bacino del parco del Rodano-Mauriziano riveste per il Comune di Reggio Emilia un’importante valenza strategica che si ripercuote sulla qualità urbana e, più in generale, sulla qualità della vita dei cittadini, attraverso la rete ecologica e dei parchi fluviali (il parco del Mauriziano è incastonato nel parco del Rodano, a sua volta parte del sistema della “cintura verde” di Reggio Emilia), nonché della viabilità storica da riqualificare (in particolare la Via Emilia) e di quella ciclabile e delle green way.

L’Ente Parchi Emilia Centrale si è reso disponibile sia a presentare la candidatura alla Regione Emilia-Romagna sia, qualora la proposta venisse accolta, a divenire ente gestore dell’area, così come previsto dalla stessa Legge regionale.

L’importante novità definita nel “percorso metodologico” è la condivisione dello stesso con gli Enti e le Associazioni che hanno sottoscritto il “Patto dei rii” ma, soprattutto, la definizione di un percorso partecipativo che sarà sviluppato in parallelo e in dialogo con la proposta tecnica e progettuale, una sorta di co-progettazione partecipata (“laboratori di cittadinanza”) con il coinvolgimento dei cittadini.

In questi mesi si definiranno le finalità istitutive, gli obiettivi strategici e operativi, la perimetrazione, le condizioni di sostenibilità e il modello di governance del nuovo Paesaggio protetto. È prevista per il prossimo mese di aprile l’approvazione della proposta istitutiva nei Consigli comunali e nel Comitato Esecutivo dell’Ente Parchi e la successiva trasmissione della candidatura alla Regione Emilia-Romagna.

 



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