Il consiglio comunale di Reggio, nella seduta di lunedì 15 dicembre, ha respinto con 10 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lista Tarquini, Coalizione Civica) e 19 contrari (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, lista Marco Massari sindaco, Europa Verde-Possibile) la mozione di iniziativa popolare “Per la nostra scuola. Per il ripristino della legalità, trasparenza e partecipazione nella gestione della Fondazione Ente Veneri”.
La fondazione si occupa della gestione della scuola materna per l’infanzia Amelia Veneri di Fogliano, che accoglie bambini e bambine da tre a sei anni appartenenti alle famiglie della parrocchia di Fogliano. A gestire la fondazione c’è un consiglio di amministrazione di cinque componenti, di cui due – uno dei quali è il presidente – sono nominati proprio dal Comune di Reggio.
Fino all’inizio dell’anno scolastico 2024-2025, la fondazione gestiva direttamente la scuola paritaria, finanziandosi con la gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare, con le rette di frequenza alla scuola (determinate dal consiglio di amministrazione) e con contributi di enti e privati. Nel 2023, però, il cda della fondazione, in composizione mutila e con il voto contrario del componente eletto dagli iscritti alle liste elettorali residenti nel territorio della parrocchia di Fogliano, ha deliberato la costituzione di una società a responsabilità limitata denominata Scuola Veneri srl.
La mozione di iniziativa popolare chiedeva al sindaco Massari e alla giunta comunale di “dichiarare la decadenza automatica dell’attuale presidente” (nominato nel 2019 e con un incarico in scadenza nel 2024, ma che continua ancora oggi a ricoprire la carica senza essere stato riconfermato) per scadenza dei termini statutari e mancata attivazione delle procedure di rinnovo; di “procedere immediatamente” alla nomina dei due membri comunali del consiglio di amministrazione della fondazione, “rispettando i criteri di competenza educativa e amministrativa previsti dallo statuto”; di dare mandato ai nuovi consiglieri nominati nel rinnovato consiglio di amministrazione di interrompere le vendite dei terreni e del patrimonio immobiliare della fondazione, o di bloccare ogni ulteriore trasferimento patrimoniale verso la società Scuola Veneri srl, fino alla conclusione delle verifiche da parte della Regione Emilia-Romagna; di dare mandato ai consiglieri nominati nel rinnovato consiglio di amministrazione di organizzare un’assemblea pubblica della comunità di Fogliano per rendere conto della situazione patrimoniale e istituzionale della fondazione; di dare mandato al nuovo presidente della fondazione di “garantire massima trasparenza e pubblicità” ai lavori del cda, alla documentazione contabile, ai bilanci e alle attività strategiche e gestionali della fondazione.
A scatenare le proteste, oltre all’esito della votazione sulla mozione, è stata anche la modalità: per il consigliere comunale di Coalizione Civica Dario De Lucia “per non affrontare pubblicamente la situazione economica creata da un uomo di partito, Matteo Campanini (incarico fiduciario), alla Fondazione Ente Veneri, Pd e alleati decidono di oscurare la seduta, fuori i cittadini e telecamere oscurate. Il sistema difende i suoi uomini. La cosa brutta è che la mozione popolare presentata dai cittadini che stiamo discutendo chiedeva come primo punto proprio ‘trasparenza nella attività dell’ente’. È ora di dire basta a questo sistema della porta chiusa, del malaffare dei pochi a discapito degli onesti”.
La mozione:







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