Reggio. Catellani: su 26, difficile immaginare che nessun indagato sia colpevole

catalleani

he brutta sensazione, non ci indigniamo più davanti a nulla. Non è la prima volta che un Comune del Nord vede dei propri dirigenti indagati e non sarà l’ultima. La cosa che mi sconcerta maggiormente è l’indifferenza o meglio “paura” dei Cittadini Reggiani e dell’opposizione di fronte ad una situazione delicata e scandalosa. Pur essendo un garantista, diventa difficile immaginare, solo per un semplice calcolo delle probabilità, che neanche uno degli indagati sia colpevole.

E’ vero che ogni cittadino deve essere considerato innocente fino al terzo grado di giudizio, ma deve esistere e valere, nel Piano Anticorruzione delle Amministrazioni Pubbliche, il principio di precauzione, che tuteli e salvaguardi i cittadini e il patrimonio pubblico qualora, anche solo uno di essi, non lo sia. Uno dei più grandi scandali a noi vicini fu quello del 1975 nel Comune di Parma, all’epoca furono arrestati dirigenti Comunali per corruzione legata ai partiti socialisti.

I cittadini scesero in piazza manifestarono in massa con lenzuolate e grida di scandalo verso i protagonisti della vergogna. Emerge, dalla cronaca locale, che alcuni di questi dirigenti o dipendenti del nostro Comune siano invece ancora li, al loro posto, con la possibilità, qualora fossero ritenuti colpevoli, di perseverare nel loro intento criminoso. Durante la mia scorsa campagna elettorale durante le mie serate di propaganda e anche in più di un’occasione, quando sostituii il candidato Sindaco del centro destra Roberto Salati, mi meravigliai come potesse il Primo Cittadino uscente, con 32 indagati del suo Comune, presentarsi per la seconda candidatura come se nulla fosse.

Ora gli indagati sono solo 26, ma a mio parere, ne dovrebbe mancare qualcuno, tra loro anche chi è andato in pensione. Una di loro, fu segnalata al Comune e alla procura dal sottoscritto in quanto “confezionava” bandi per il canile, cuciti addosso, per la Presidente di un’importante associazione animalista dell’epoca. Bandi redatti ad hoc con l’aiuto di una Veterinaria dell’AUSL ora in pensione, ella stessa mi confidava che la medesima insieme alla Presidente dell’associazione aiutavano la dirigente nella stesura del bando, insomma confezionavano un bel “vestitino sartoriale”.

La stessa Veterinaria AUSL fu poi allontanata dal Canile in quanto sorpresa a svolgere attività libero professionale durante le ore di pubblico servizio, e forse, anche grazie al marito, che ricopre un ruolo importante sempre all’interno dell’AUSL, fu spedita in un Ufficio di periferia. Nonostante tutti fossero, e sono a conoscenza di questi eventi calò un “silenzio assordante” anche su questo fattaccio. Tiriamo fuori il coraggio, esigiamo la verità, basta avere paura…

Nonostante fossi in graduatoria come Medico Veterinario in AUSL a Reggio Emilia mi hanno “rifilato a Piacenza”, dove sto benissimo; forse conosco troppe cose fatte o non fatte per le quali è bene tenermi lontano da Reggio? Io non ho paura, non l’ho mai avuta, forse ne sto pagando le conseguenze ma chissenefrega. Vedete questo è il bello di essere inattaccabili, preparati, professionali e onesti anche intellettualmente.
Dormire tranquilli e la mattina svegliarsi, potersi guardare allo specchio e piacersi, nonostante le rughe, anche di dolore, diventano sempre più profonde. Quindi, basta essere solo leoni da tastiera, in questo momento storico, criticissimo sotto il profilo sanitario, dobbiamo avere il coraggio di non avere paura, facciamo sentire le nostri Voci realmente e non virtualmente, non subiamo la becera strumentalizzazione di politicanti, ma diventiamo parte attiva del garantismo dei nostri diritti individuali e delle nostre libertà.

Io ci sono.