Mercoledì 9 luglio il tribunale di Reggio ha emesso la sentenza di primo grado del processo relativo all’inchiesta “Angeli e Demoni”, nata per far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della Val d’Enza – quello che è probabilmente più noto come il “caso Bibbiano”: tre condanne (lievi, la più alta a due anni di reclusione, con pena sospesa) e ben undici assoluzioni per le quattordici persone imputate.
Per la segreteria provinciale del Partito Democratico di Reggio “con la sentenza di primo grado si chiude una fase lunga e dolorosa che ha segnato profondamente il dibattito pubblico e la vita della nostra comunità. Cadono quasi tutte le accuse formulate nell’ambito dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’: oltre cento capi d’imputazione si sono risolti in assoluzioni, proscioglimenti per prescrizione e tre condanne con pena sospesa. Non possiamo ignorare il peso di ciò che questa sentenza rappresenta. La giustizia ha fatto il proprio corso, come è giusto che sia in uno Stato di diritto. Il fatto che la grande maggioranza degli imputati sia stata assolta dimostra quanto fosse necessario distinguere, fin dall’inizio, tra accertamento dei fatti e narrazione sommaria. Troppe volte, negli ultimi anni, si è confusa la doverosa attenzione verso i minori con la condanna generalizzata e infondata di un intero sistema pubblico di tutela e assistenza”.
Oggi, prosegue il Partito Democratico reggiano, “il Pd rinnova la propria fiducia nelle istituzioni, nella magistratura e nella legalità come fondamento del vivere civile. Al tempo stesso, non possiamo tacere il fatto che questa vicenda ha generato ferite profonde nelle famiglie coinvolte, negli operatori e nelle operatrici sociali, nella cittadinanza, negli amministratori pubblici e nelle istituzioni preposte, che richiedono un’opera di ricostruzione paziente, basata su verità, giustizia e responsabilità”.
“In questo momento il nostro pensiero va ai minori coinvolti, a chi ha operato con coscienza e rettitudine e a chi ha sofferto ingiustamente per accuse che non hanno retto alla prova del processo. Il Partito Democratico di Reggio continuerà a battersi per una rete di protezione dei minori fondata sulla professionalità, l’impegno dei servizi pubblici e la partecipazione delle famiglie, per contrastare ogni uso politico del dolore e ogni deriva che metta in discussione l’interesse superiore dei minori, rifuggendo ogni strumentalizzazione. All’esito di questo primo grado di giudizio, valuteremo di tutelare in ogni sede la reputazione del Partito Democratico per le accuse infondate troppo spesso rivoltegli”.







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