Letta affida il Pd a Schlein, bolognesi ed ex sardine alla conquista del Nazareno

Letta Schlein
Elly Schlein ha da oggi in mano le chiavi del Pd. Il passaggio di consegne informale – attraverso una melagrana di ceramica rossa ricevuto dalle mani del segretario uscente Enrico Letta – è avvenuto oggi pomeriggio al Nazareno. Volti molto più sorridenti rispetto al celebre passaggio fomale di “campanella” tra lo stessa Letta e Matteo Renzi subito dopo l’altrettanto famoso #enricostaisereno. “Che il simbolo del #melograno porti fortuna e prosperità. Che abbiamo bisogno di entrambe. #PassaggioDiConsegne #PrimariePd“, è stato il tweet di Letta.

“Grazie ad Enrico Letta per il prezioso lavoro svolto in questi anni e per la collaborazione personale. Questo è un passaggio di consegne simbolic, attendiamo l’assemblea, che dovrebbe essere il 12 marzo. Sarà quello il momento in cui verrà votata la nuova segretaria del Partito democratico”, ha detto Schlei.  “Dopo la straordinaria partecipazione alle primarie vogliamo lavorare da subito per aprire il prima possibile il nuovo tesseramento. Già ci arrivano tanti messaggi, è una occasione straordinaria per aprire le porte affinché il popolo delle primarie sia coinvolto sulla scelta della nuova segretaria ma anche per entrare pienamente a far parte di questa comunità democratica – ha aggiunto la neo segretaria del Pd, Elly Schlein – Un nuovo metodo, condiviso e plurale, è fondamentale. E’ il modo con cui ho intenzione di lavorare per la massima unità del partito, per tenere insieme la comunità democratica”.

Nel frattempo, con un ritardo impensabile ai tempi del Pci, la Commissione nazionale ha finalmente comunicato i dati definitivi sull’affluenza alle primarie del 26 febbraio e i risultati del voto. I votanti sono stati 1 milione 98.623: 587.010 (53,75%) i voti per la Schlein, 505.032 (46,25%) quelli per Bonaccini.

E in attesa dell’assemblea del 12 marzo, è già iniziato il totonomi per quanto riguarda il nuovo gruppo dirigente dem che dopo il successo delle primarie è pronto ad entrare nella stanza dei bottoni del Nazareno. Nel cosiddetto ‘team Elly’, a parte i dirigenti di peso che si sono schierati con la Schlein (dal ferrarese Dario Franceschini all’ex segretario dem Nicola Zingaretti e all’ex ministro Andrea Orlando)  dovrebbero trovare spazio i big della mozione Schlein come il coordinatore Francesco Boccia e il portavoce Marco Furfaro, rispettivamente coordinatore e portavoce e gli ex Articolo 1. C’è poi il ‘dossier’ capigruppo, con Debora Serracchiani e Simona Malpezzi che dovrebbero essere sostituite.

In rampa di lancio la pattuglia dei bolognesi, a partire dal sindaco Matteo Lepore (Daniele Ara, Enrico Di Stasi e Andrea Colombo gli altri nomi che circolano), e quella delle ex “sardine”, ormai tutti dirigenti dem perché eletti in assemblea nazionale: Mattia Santori, Jasmine Cristallo, ma anche Mery De Martino, segretaria del circolo bolognese di Pratello.

 

La giornata di ieri

Ore 23.30 Elly Schlein è la nuova segretaria nazionale del Pd, la prima donna. Dopo che i primi risultati ufficiali dal Pd (scrutinio all’80% dei voti, con Schlein indicata al 53,8%) hanno confermato le anticipazioni di YouTrend, lo stesso Stefano Bonaccini con un pizzico di amarezza, ma anche grande signorilità ha ammesso a La7 la sconfitta dicendosi pronto a “dare una mano al nuovo segretario”.

Ore 22.45. Schlein sempre in testa, ma Bonaccini è in recupero spinto dai seggi del Sud, di Sicilia e Sardegna. Secondo i dati parziali che l’agenzia YouTrend sta diffondendo già da poche decine di minuti dopo la chiusura dei seggi, il vantaggio di Elly Schlein – inizialmente piuttosto robusto, sospinto dal voto di Roma, Milano, Bologna e Torino – si sta assottigliando con il passare del tempo e, soprattutto, via via che iniziano ad arrivare i risultati del Sud e delle isole, storicamente in ritardo ad ogni tornata elettorale. Dal 59,4% contro il 40,6% dopo 44.606 voti (il 26% dei quali dal Sud), ora dopo 202.864 voti (il 43% dei quali dal Sud) la Schlein sarebbe in vantaggio solo con il 52,2% contro il 47,8% di Bonaccini.
La stessa YouTrend tiene a ricordare che si tratta di “dati parziali, che non rappresentano né una stima né una proiezione”. Fonti del Nazareno tengono a sottolineare che “i dati che stanno circolando in questi minuti non sono dati ufficiali provenienti dal Pd. La commissione nazionale congresso comunicherà i dati ufficiali non appena saranno disponibili”.

Ore 21.30. Schlein in vantaggio a Bologna, Roma, Milano e Torino, Bonaccini in testa a Napoli. Sono i primi risultati parziali diffusi da Youtrend. In provincia di Reggio Emilia, i risultati definitivi danno invece in testa il governatore della Regione Emilia-Romagna, anche se non mancano (Albinea e la città, centro storico compreso) i seggi che hanno visto prevalere la Schlein. Sostanziale pareggio a Canali e Castelnovo Monti, per il resto un dominio di Bonaccini che però, al momento, non sembra sfondare nel resto del Paese. “La partita è aperta, lo spoglio sarà molto lungo, bisognerà aspettare tutta la nottata” ha ammesso lo stesso Dario Nardella, capo della campagna per le primarie di Stefano Bonaccini.

Primi dati forniti da Youtrend

Risultati parziali della Provincia di Milano (4.991 voti)
Schlein 68,6% (3.419 voti)
Bonaccini 31,4% (1.568 voti)

Risultati parziali della Provincia di Roma (2.659 voti)
Schlein 62,5% (1.657 voti)
Bonaccini 37,5% (993 voti)

Risultati parziali della Provincia di Napoli (1.287 voti)
Bonaccini 62,6% (802 voti)
Schlein 37,4% (480 voti)

Risultati parziali della Provincia di Bologna (5.452 voti)
Schlein 53,7% (2.911 voti)
Bonaccini 46,3% (2.505 voti)

Risultati parziali della Provincia di Torino (3.859 voti)
Schlein 63,8% (2.462 voti)
Bonaccini 36,2% (1.396 voti)

 

I due sfidanti

Stefano Bonaccini, 56enne di Campogalliano (Modena), è il presidente dell’Emilia-Romagna dal 2014; tra i suoi sostenitori ci sono Vincenzo De Luca, governatore della Campania; Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa; Dario Nardella, sindaco di Firenze; Sandra Zampa. Attenderà il risultato alla Casa del Popolo di Casalecchio di Reno.

Elly Schlein, 37 anni, è nata nel Canton Ticino, in Svizzera, da padre americano e mandre italian. E’ stata vicepresidente dell’Emilia-Romagna (proprio con Bonaccini) ed è stata eletta alla Camera a settembre. A sostenerla, Andrea Orlando, ex ministro; Dario Franceschini, ex segretario del Pd; Marco Furfaro, ex Sel; Mattia Santori, ex leader delle Sardine. Sta seguendo lo spoglio nella sede del suo comitato, a Roma,

 

La cronaca della giornata

Si sono chiusi alle 20 i circa 5.500 che oggi in tutta Italia hanno ospitato le primarie del Pd per eleggere il nuovo segretario tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Per il segretario uscente Enrico Letta “è stata una grande festa di democrazia e partecipazione” e fonti del partito, alla chiusura dei seggi, lasciavano intuire il superamento del milione di votanti. I dati sull’affluenza parziale, del resto, erano sicuramente incoraggianti. “I dati ci dicono che alle 13 hanno votato 598121 elettori alle primarie del Pd. E’ un dato molto importante”, ha annunciato nel primo pomeriggio Silvia Roggian, a ‘Mezz’ora in piu”. In provincia di Reggio Emilia, alla stessa ora, i votanti erano 10.260, 3.503 dei quali nel solo capoluogo.

Sono circa 5.500 i seggi sparsi in tutta Italia nei quali si può votare tutto il giorno, domenica 26, dalle 8 alle 20. Può indicare la propria preferenza tra i due sfidanti (Stefano Bonaccini ed Elly Schlein) anche chi non na la tessera del partito, firmando una dichiarazione di sostegno al Pd e versando un contributo di 2 euro. Serve un documento di riconoscimento e la tessera elettorale. Possono partecipare tutte le persone con cittadinanza italiana, i cittadini e le cittadine Ue residenti in Italia e i cittadini e le cittadine extra-Ue con regolare permesso di soggiorno che dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito democratico, di sostenerlo alle elezioni e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori.

Nessun candidato e nessun dirigente del Pd ha fissato un’asticella sulla partecipazione alle primarie. “Quanti parteciperanno? Ci faremo bastare quelli che verranno… ma questa domanda la potete fare solo a noi perché siamo l’unico partito a far scegliere agli elettori il segretario”, ha risposto in questi giorni Bonaccini. Ma una ‘soglia psicologica’ tra i dem viene sussurrata ed è quella del milione ai gazebo. Nel 2019 furono 1 milione e 600mila i partecipanti, un numero già dimezzato rispetto agli oltre 3 milioni di votanti alle prime primarie Pd, quelle del 2007, in cui trionfò Walter Veltroni con 2.667.000 voti (75