Pd. Mori, Costa e Delrio in direzione

Zingaretti_Costa

Sono due i reggiani entrati nella neonata Direzione nazionale del Partito Democratico: il Segretario della federazione provinciale Andrea Costa e la consigliera regionale Roberta Mori.

Domenica 17 marzo si è svolta la prima Assemblea nazionale del Partito Democratico dopo le primarie del 3 marzo scorso, platea affollatissima e carica dello stesso entusiasmo registrato con le file ai gazebo, che ha proclamato segretario Nicola Zingaretti. L’Assemblea era chiamata anche ad eleggere il Presidente e la Direzione nazionale del partito: è stato eletto Presidente l’ex premier Paolo Gentiloni, che solo poche settimane fa è stato ospite proprio nella nostra città per presentare insieme a Costa il suo libro in cui racconta l’esperienza di governo che lo ha visto protagonista, mentre nella nuova Direzione nazionale sono eletti proprio Costa e Mori, entrambi grandi elettori di Zingaretti. Il segretario Costa figura tra le 20 personalità di diretta indicazione del segretario nazionale, che già aveva chiesto a Costa di aprire, portando la sua esperienza di sindaco, la convention nazionale di Piazza Grande con cui aveva ufficializzato la corsa alla segreteria. Tre sono, quindi, i reggiani che fanno parte del parlamentino nazionale del Pd: con Costa e Mori ci sarà anche Graziano Delrio, che si conferma membro di diritto in quanto capogruppo alla Camera.

Nel suo intervento il nuovo segretario del Pd ha esordito con un riferimento ai ragazzi e alle ragazze che venerdì scorso hanno riempito le piazze italiane in difesa dell’ambiente: “Dobbiamo rimettere al centro la persona umana come hanno fatto le ragazze e i ragazzi scesi in piazza per il clima”. Nicola Zingaretti ha poi parlato delle politiche del Pd: “ Serve più riformismo per affrontare il futuro. Dobbiamo rimettere al centro la giustizia sociale, perché la lotta alla povertà è la condizione per stare meglio tutti”. Altro obiettivo è “ricostruire una classe dirigente italiana. Mettiamoci alle spalle le contese sugli equilibri interni, avviamo una dialettica nuova tra le componenti. Non dobbiamo più neppure lambire una politica lontana dalla vita”. Il neo segretario ha poi difeso dagli attacchi del Governo l’autonomia delle donne, suscitando una vera e propria standing ovation: “ Il nostro programma sarà più forte se protagonista, con la loro autonomia, saranno le donne. Senza il protagonismo delle donne vediamo subito che cosa accade – ha continuato il segretario – si aggirano in Italia forze oscurantiste, che si ergono a paladini della famiglia e dell’ordine naturale, in realtà per mettere indietro le lancette dell’orologio della civiltà umana. La famiglia è una comunità di affetti e non una gerarchia che mira a costringere a casa le donne. Facendo un esplicito riferimento alla discussa conferenza di Verona.