Morte dei fratellini di Bologna, il padre indagato per istigazione al suicidio. Ma la procura: “Atto tecnico”

È stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio Heitz Chabwore, il padre dei due ragazzini di 11 e 14 anni morti sabato 23 marzo dopo essere caduti dal balcone della loro casa all’ottavo piano di un palazzo in via Quirino di Marzio, alla periferia di Bologna, in zona Barca.

L’uomo, ha però precisato il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, “ha ricevuto avviso dell’accertamento solo per ragioni tecniche”, in vista dell’autopsia sui corpi di David e Benjamin che sarà eseguita venerdì 29 marzo a Modena.

“Si tratta di un’iscrizione formale – ha fatto sapere l’avvocato Cristina Busato, che come difensore d’ufficio assiste il padre delle due vittime – per svolgere gli accertamenti irripetibili. Ci sono ancora pochi elementi, ma si è trattato sicuramente di una disgrazia, come pensano anche gli inquirenti. Il quesito formulato per l’autopsia è molto ampio e volto a indagare qualunque causa. Si chiede, tra l’altro, di accertare eventuali lesioni pregresse e l’assunzione di farmaci o altre sostanze”.

Nel frattempo anche la procura per i minorenni di Bologna, guidata dal procuratore Silvia Marzocchi, si è interessata al caso perché nel nucleo familiare (che non era in carico ai servizi sociali) sono presenti altri due minori, due bimbi più piccoli di David e Benjamin. L’ufficio giudiziario minorile svolgerà a sua volta un’indagine per valutare se siano necessari eventuali interventi di tipo civile.