Lotta per il clima, Regione pronta a quota 55% entro il 2030

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Via libera nella seduta congiunta, in sede consultiva, della commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, e della commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, alla bozza di risoluzione sul pacchetto di proposte collegate alla Sessione europea (documento che dovrà essere poi definitivamente approvato dalla commissione Bilancio). Ok al documento da Pd, lista Bonaccini, ER Coraggiosa ed Europa verde, no da Fdi, voto d’astensione, invece, da Lega, Rete Civica, Fi e M5s.

La Sessione europea rappresenta il fulcro dell’azione regionale nella fase ascendente e discendente del diritto europeo.

Con la normativa europea sul clima (nella strategia Green deal) l’Unione europea si è posta l’obiettivo vincolante di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo l’impegno, attraverso il pacchetto Fit for 55 (Pronti per il 55 per cento), è quello di ridurre le emissioni di almeno il 55 per cento entro il 2030 (per garantire una transizione equa, competitiva e verde), rispetto ai livelli del 1990 (dal 1990 al 2020 le emissioni nell’Unione europea si sono ridotte solo del 20 per cento). L’Ue sta già lavorando alla revisione delle normative in materia di clima, energia e trasporti, che avrà implicazioni significative per l’insieme delle regioni, traducendo in pratica anche il principio “chi inquina paga”.

Dal 2025 sarà attivo anche il fondo sociale europeo per il clima, finanziato con 72,2 miliardi.

Sul tavolo, quindi, un pacchetto di proposte per affrontare il tema clima a 360 gradi: dalle rinnovabili ai combustibili alternativi, dall’efficienza energetica all’uso del suolo, dall’edilizia alla mobilità.

La Regione Emilia-Romagna si è dotata già da anni di strumenti che sostengono l’economia verde, il risparmio e l’efficienza energetica e lo sviluppo di energie rinnovabili e alla fine del 2020 ha promosso e sottoscritto con enti locali, sindacati e associazioni il Patto per il lavoro e per il clima.

Diversi gli assunti di base dei consiglieri intervenuti nel corso della seduta, anche se tutti si sono trovati d’accordo sull’obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici.

Per Emiliano Occhi (Lega) l’argomento è particolarmente attuale, ha parlato di “un pacchetto particolarmente corposo, nonché innovativo”. Il tema principale, il consigliere ha citato i casi di Cina e India, è “cosa facciamo noi e cosa fanno gli altri paesi?”. Il politico di Parma ha poi affrontato il tema dell’aumento dei costi delle risorse energetiche: “Siamo legati mani e piedi al discorso del gas (anche in Emilia-Romagna), nella nostra regione dovremmo utilizzare al meglio il biometano”. Abbiamo quindi bisogno, ha rimarcato, “di un mix energetico per conservare competitività, anche sull’elettrico green, per fare un esempio, siamo in ritardo”.

Silvia Piccinini (M5S) ha apprezzato il passaggio specifico sull’elettrificazione delle ferrovie, “battaglia che da sempre ha visto i 5stelle in prima fila sia per i benefici ambientali che per un miglioramento generale del servizio di trasporto”, ma nonostante ciò non mancano le criticità. La consigliera pentastellata, in particolare, chiede un impegno più puntuale per l’abbandono del metano per virare più decisamente sull’elettrico. “Ricordo che il metano- continua la capogruppo- è un gas a elevato potere climalterante, quindi quando leggo che la Regione vuole puntare in futuro su flotte di mezzi per il trasporto pubblico locale con questo tipo di alimentazione rimango alquanto perplessa. Forse bisognerebbe seguire l’esempio del Comune di Torino che ha acquistato 100 mezzi elettrici da inserire nel suo circuito trasportistico”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) ha sottolineato che “l’Europa, alla Cop26, si è data target ambiziosi con un atto di lungimiranza economica. Per la capogruppo è positiva l’istituzione “del fondo sociale per il clima così da contrastare la povertà energetica”. Fra i punti che Zamboni ritiene “non convincenti” c’è il trasporto su strada e, in particolare, il rinnovo del parco autobus. “La Regione- ha scandito- dice di aver investito su gpl e metano, ma il metano è 80 volte più impattante della Co2 sugli effetti climatici”. Poi, la consigliera ha esemplificato: “A Milano arriveranno altri 100 bus elettrici, in aggiunta ai 67 già circolanti. Nel 2030 ne sono previsti 1.200. Questo è un modo di procedere verso una transizione che garantisca qualità dell’aria e tutela della salute. D’altra parte, uno studio europeo mostra che l’Italia è il secondo paese per morti premature da inquinamento atmosferico”.

Lia Montalti (Pd) vede il tema della transizione verde come strettamente correlato alla coesione sociale. La consigliera, nel rimarcare la portata del fondo sociale per la transizione europea, auspica l’applicazione di un principio di sussidiarietà territoriale che veda protagonista la nostra regione. Per preparare la società a questo tipo di cambiamenti, a partire dalla lotta ai cambiamenti climatici, ha rimarcato, “occorre essere pronti e preparare da subito l’Emilia-Romagna al cambiamento”. La transazione verde, ha concluso, “rappresenta un’opportunità, anche per l’economia, ma è necessario smussare tutte le criticità, aiutando i settori più fragili”.