Non ci sono le premesse numeriche per “fare come l’Austria”: questo il ragionamento che viene fatto da chi segue costantemente i dati e la curva epidemiologica. L’Austria, viene spiegato, ha poco meno di 10 milioni di abitanti e viaggia sui 12mila casi al giorno di Covid 19.
“È come se noi viaggiassimo su 72mila nuovi contagi nelle 24 ore” (mentre ieri in Italia i nuovi casi sono stati 5.144, con picchi in settimana scorsa da 8.500). La pressione su area medica è terapie intensive, viene ribadito, “è un po’ più alta in Veneto Friuli e Bolzano non sta schizzando verso l’alto”. Resta fermo, poi, il sistema delle aree di colorazione. Le zone gialle, arancioni o rosse, viene sottolineato, scattano in base agli indicatori ospedalieri e alle terapie intensive e “sono quelli che hanno chiesto le Regioni”.
Nessun provvedimento, almeno per adesso, quindi, è sul tavolo di palazzo Chigi, in attesa di valutare i dati del fine settimana. Matteo Salvini, intanto, si smarca dai ‘suoi’ governatori. Il leader della Lega condivide la linea e la posizione del governo: l’Italia non ha i numeri (ben più preoccupanti) dell’Austria, il sistema sanitario regge, la durata del Green Pass non cambia. L’obiettivo – viene fatto filtrare – è evitare nuove restrizioni, fermo restando la massima attenzione per la tutela della salute.
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La minuscola Libreria del Teatro .... enorme baluardo.
Esiste sul filo rosso che ha attraversato Reggio Emilia il docufilm di Fasanella Pannone "Il sol dell'avvenire", ad ogni modo condoglianze alla famiglia.