Liga non fa sold-out, va bene lo stesso

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Il rocker di Correggio Luciano Ligabue aveva postato qualche giorno fa: “Allora, il tour è cominciato e in alcuni stadi, a questo giro, l’affluenza di pubblico è inferiore alle previsioni dell’agenzia”.

Ora sostiente il sito rock.it: “Su una capienza media di 50.000 biglietti pare che quelli venduti siano 30.000. No, non è una scusa per parlare male del rocker di Correggio o altro, questa volta Ligabue ha centrato il punto”.

E aggiunge: “Per chi non se ne fosse accorto, da un paio d’anni a questa parte, la psicosi dei live si porta dietro la febbre del sold out. Veniamo da un decennio di torpore in cui le major, sia discografiche che, come in questo caso, agenzie di booking, sono rimaste ancorate ai re del pop…”.

E tornando a “Ligabue poteva dire che i biglietti stavano finendo, portare il palco più avanti e magari cancellare il parterre, vendendola come una innovazione della struttura di un palco fenomenale. Invece no, lo ha detto chiaramente: non stiamo vendendo come ci aspettavamo. Questa cosa qui, in una riunione, probabilmente è stata detta negli ultimi due anni per metà dei tour in giro. Il sold out non è la norma, è un eccezione, è per questo che esiste una parola così per definire una data in cui i biglietti sono finiti e non il contrario. La corsa alla data gonfiata sta avvelenando la musica dal vivo. Sarà che non siamo più abituati a ad assorbire il fallimento, che tutti devono essere i primi o non sono un cazzo, ma non aver raggiunto il massimo risultato non vuol dire non aver dato il massimo. E stavolta ci voleva Ligabue a ricordarlo agli altri”.