Il Giorno della memoria in Emilia-Romagna

Guccini-e-Zuppi

Venerdì 27 gennaio è la Giornata internazionale in memoria dello sterminio della popolazione ebraica e di tutti i deportati nei campi di concentramento nazisti: in Emilia-Romagna la ricorrenza sarà celebrata con un calendario di oltre 300 appuntamenti promossi da Comuni, associazioni, scuole, istituti o fondazioni.

Si spazia dall’ex campo di concentramento di Fossoli, a Carpi, in provincia di Modena, dove l’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori si recherà in visita, a Ferrara, dove è in programma la consegna delle medaglie d’onore del presidente della Repubblica ai cittadini ferraresi militari e civili deportati e internati nei lager nazisti. Tra le altre iniziative di rilievo: la proiezione, a Bologna, del documentario “Sulle tracce di Mario Finzi”; la posa della pietra d’inciampo dedicata a Luigi Larini a Parma; la mostra “I Giusti in Emilia-Romagna: piccole e grandi storie di salvatori e salvati” all’Istituto storico di Reggio; lo spettacolo teatrale “Se questo è Levi” nella sala del consiglio comunale a Ravenna; la commemorazione delle vittime della Shoah nel Giardino della memoria di Piacenza.

Per il presidente della Regione Stefano Bonaccini e per l’assessore Felicori “è un importante calendario di appuntamenti che conferma il significato profondo che il Giorno della memoria ha per l’intera comunità emiliano-romagnola. Fare memoria degli orrori dell’Olocausto è prima di tutto un dovere, perché alimentare ogni giorno la democrazia vuol dire mantenere vivo il ricordo della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico, di tutti coloro che sono stati perseguitati dalla follia nazifascista, di chi si è battuto per dare a noi il bene prezioso della libertà”.

“Liliana Segre dice che ci possiamo salvare solo tutti insieme, e i Giusti ci indicano la strada per farlo. Senza odio, senza indifferenza, ma coltivando la conoscenza: e in Emilia-Romagna, anche grazie alla legge regionale sulla memoria, sostenere le iniziative del territorio per continuare a promuovere la conoscenza è una priorità assoluta. Perché la storia deve essere patrimonio dei nostri figli e delle generazioni future, affinché possano essere donne e uomini migliori, capaci di stare dalla parte giusta della storia e dire no a qualsiasi forma di antisemitismo di ieri, oggi e domani”.

La legge regionale sulla memoria, approvata nel 2016, sostiene la conoscenza di fatti e avvenimenti storici avvenuti nel corso del Novecento in Emilia-Romagna: unica nel panorama nazionale, promuove ricerche e approfondimenti storici ma anche progetti culturali e artistici che attraverso i diversi linguaggi affrontino avvenimenti e tematiche storiche.