La scuola on line non è sicura

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A proposito di scuola, di privacy e di sicurezza: i maniaci sessuali non mancano neppure on line. E’ accaduto in una classe di una scuola primaria del Salento, ma sarebbe potuto capitare ovunque. Un uomo irrompe nella lezione on line, si denuda e si masturba. Studenti e maestra sotto shock, si capisce. DaD sospesa fino a data da destinarsi e uso di internet solo per assegnare e consegnare i compiti tramite Whatsapp. È successo qualche giorno fa in una scuola di un paese del circondario di Maglie. La preside ha presentato immediatamente denuncia alla polizia postale. E la Procura ha aperto un fascicolo per atti sessuali aggravati dalla presenza di minori e di accesso abusivo a un sistema informatico. Ipotesi di reato che fanno da riferimento al tracciamento in atto per risalire all’uomo che ha voluto sconvolgere la lezione on line.

Gli esperti di reati informatici stanno cercando di risalire al dispositivo ed al codice usato per inserirsi nella piattaforma Collabora. Una piattaforma pensata per gli alunni della scuola elementare, che permette l’accesso dal pc, dal tablet e dallo smartphone per condividere materiale didattici, l’assegnazione e la correzione dei compiti in modalità remota, la pianificazione e lo svolgimento delle video lezioni.

Come per le altre piattaforme utilizzate in questa emergenza sanitaria, come Classroom, per l’accesso c’è bisogno dell’invito attraverso il link inviato dal docente.
Nonostante il ministro all’Istruzione ne parli in modo trionfale, in questi mesi, con la scuola a distanza si sono registrati molti disguidi, distorsioni e criticità in tutta Italia. Per lo più legati proprio alla privacy e alla sicurezza, che non sono assicurate e tutelate da una scuola a distanza che utilizza piattaforme private.
Il più frequente: l’improvvisa partecipazione di ragazzi che entrano in un’aula virtuale anche se non fanno parte di quella classe. Il tempo di fare una battuta o poi sparire nell’etere, per lo più.
Ma ci sono stati anche casi di hackeraggio degli smartphone: telefoni distrutti nelle funzioni, da resettare da zero.

Da qui l’innalzamento della soglia di sicurezza: nelle classi virtuali accede solo chi ha registrato un account con le credenziali della scuola. Ben sapendo che anche in questo modo, in rete non si è completamente sicuri.

Ma fino ad ora non si era mai arrivati a tanto!
L’uomo si è presentato una prima volta, per poi ritirarsi rapidamente. Al secondo ingresso si è manifestato con gli atti sessuali.
Tante le domande senza risposta. Aveva il codice di accesso alla piattaforma? Come se lo è procurato? Da chi l’ha ottenuto? Chi era? Come rintracciarlo, identificarlo, fermarlo? Non vedo l’ora che questo difficile anno scolastico giunga finalmente alla fine.