Dopo 30 anni la tangenziale nord di Reggio

tangenziale nord Reggio

Sarà pronto nel mese di aprile del 2025, dopo un cantiere di 1.365 giorni, il prolungamento della strada statale Ss9 – la cosiddetta “tangenziale nord” di Reggio – nel tratto tra San Prospero Strinati e Corte Tegge, un’opera che la città emiliana attendeva ormai da decenni.

Giovedì 7 ottobre nella Sala del tricolore del municipio reggiano è stato presentato il programma dei lavori, affidati da Anas (gruppo Fs Italiane) a De Sanctis Costruzioni; lavori che sono già stati avviati lo scorso luglio e che vedono attualmente in corso le attività di scavo archeologico.


L’opera, che sarà interamente compresa all’interno del territorio comunale di Reggio, percorrerà trasversalmente il quadrante nord-occidentale della città con direzione prevalente est-ovest. Il nuovo corridoio stradale sarà collocato tra la linea ferroviaria dell’alta velocità e la linea ferroviaria storica – per quanto possibile in adiacenza con quest’ultima – con una serie di raccordi tra la nuova direttrice e la via Emilia (Ss 9), in modo da garantire la massima capacità distributiva sul territorio.

La realizzazione dell’infrastruttura prevede da parte di Anas un investimento di 190 milioni di euro per oltre sei chilometri di asse principale e oltre otto chilometri di collegamenti alla viabilità locale, oltre a 2,3 chilometri di percorsi ciclabili a supporto della mobilità sostenibile. Il progetto comprende la realizzazione di tre svincoli, quattro viadotti e quattro sottopassi ferroviari.

rendering Anas

In particolare sono previsti un nuovo ponte sul torrente Crostolo e due svincoli principali: il primo collocato all’altezza della centrale Rete2 tra via Hiroshima e via Bertani Davoli, l’altro tra Pieve Modolena e Roncocesi, per consentire le connessioni nord-sud e l’accesso alla tangenziale stessa. Tra le nuove strade di collegamento previste c’è anche quella tra Pieve Modolena e Roncocesi, che ha l’obiettivo di apportare benefici alla situazione del traffico in transito nell’abitato di Cavazzoli.

rendering Anas

Il primo tratto della tangenziale si svilupperà dall’innesto con la tangenziale esistente fino a Pieve Modolena, per una lunghezza di circa quattro chilometri, con due carreggiate separate composta ciascuna da due corsie per senso di marcia. Il secondo tratto, lungo circa due chilometri, avrà invece un’unica carreggiata, con una sola corsia per ciascun senso di marcia.

Sono diversi, inoltre, gli interventi per mitigare l’impatto ambientale dell’opera:
• interventi naturalistici, che attraverso l’introduzione di specie vegetali autoctone e che tendono ad associarsi naturalmente mirano a implementare il patrimonio del verde nelle aree interessate dai lavori: siepi, arbusti, boschi, filari arborei e arboreo-arbustivi, punti di permeabilità faunistica e aree con funzione di riconnessione ecologica;
• interventi protettivi, per tutelare la salute dell’uomo e della fauna: aree boscate o arbusteti densi per trattenere gli inquinanti presenti in atmosfera ed evitarne la dispersione, barriere acustiche per proteggere i residenti dalle emissioni sonore derivanti dal traffico;
• interventi di valorizzazione del territorio, per conferire alla tangenziale non solo il significato di elemento di mobilità ma anche quello di elemento promotore del territorio: implementazione delle reti ciclabili esistenti con nuovi tratti.

rendering Anas

Complessivamente saranno oltre 143.000 i metri quadrati di territorio interessati da opere di rinverdimento, con la piantumazione di ventiseimila metri quadrati di arbusti, ventimila metri quadrati di aree boscate, 1.400 metri quadrati di siepi e filari. Saranno quarantamila i metri quadrati oggetto di compensazione naturalistica e 5.600 quelli destinati a compensazione paesaggistica.

“È una giornata storica – ha commentato il sindaco di Reggio Luca Vecchi presentando l’opera: “Sono almeno 30 anni che aspettavamo il completamento dell’anello della tangenziale. È la più grande opera pubblica dal Dopoguerra in poi nella nostra città: ridurrà sensibilmente il traffico e diventerà l’asse principale per raggiungere velocemente il casello autostradale sull’A1 e la stazione dell’alta velocità Mediopadana”.

“Si tratta di un percorso di diversi anni, avviato con l’allora sindaco e poi ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, poi proseguito e giunto alla realizzazione odierna nel corso dei miei mandati, con il lavoro e la collaborazione fondamentale e fruttuosa tra le diverse strutture tecniche coinvolte e con incontri pubblici che hanno permesso di far conoscere alla città l’opera e i suoi benefici”, ha ricordato il primo cittadino.


“Particolare attenzione – ha aggiunto Vecchi – è stata posta al tema della mitigazione ambientale, e il completamento della tangenziale ridurrà sensibilmente il traffico che attualmente attraversa (senza avere come destinazione finale) le aree densamente popolate e urbanizzate di Pieve Modolena, della zona ovest del centro urbano e di quelle che si attestano sui viali di circonvallazione al centro storico. Vantaggi diretti si apprezzeranno anche nei quartieri dell’Orologio, di Roncocesi e Cavazzoli, di Pieve Modolena. Alla riduzione del traffico si accompagnerà, di conseguenza, una riduzione dell’inquinamento atmosferico, con benefici per tutta la città”.

Il progetto è stato sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale (Via), ovvero a un’approfondita e specifica analisi sui positivi aspetti ambientali che produrrà l’opera sui territori che saranno sgravati dall’attuale volume di traffico di attraversamento. Questa fase, seguita dal Ministero delle infrastrutture e dal Ministero dell’ambiente, ha approfondito e validato il “pacchetto di opere a verde” che il progetto contiene per accompagnare il suo disegno sul territorio: il percorso, tra le altre cose, segue volutamente il tracciato della linea ferroviaria storica Milano-Bologna per evitare che venga consumato nuovo suolo agricolo o che si creino estese aree intercluse.