In sciopero le lavoratrici della cooperativa Alice. La Cgil: “Il nuovo cambio appalto non fornisce garanzie”

lavoratrici cooperativa Alice

Venerdì 20 settembre oltre 50 lavoratrici della cooperativa Alice, che si occupa di allestire gli scaffali di tutti i punti vendita Coop e IperCoop della provincia di Reggio, sono entrate in sciopero per capire quali azioni mettere in campo dopo che la sigla sindacale Filt-Cgil di Reggio è venuta a sapere, attraverso una comunicazione arrivata in copia conoscenza dalla cooperativa Ideal Service, del cambio di appalto grazie al quale quest’ultima dovrebbe subentrare all’attuale titolare Alice già dal prossimo primo ottobre.

Una situazione che riguarda anche le province di Modena, Parma, Bologna e Mantova e che, secondo i timori del sindacato, “nella giungla rappresentata dagli appalti nel nostro paese arriva senza alcuna garanzia per le lavoratrici”. Sulla stessa linea le lavoratrici, preoccupate per le incognite sul nuovo appalto e sul contratto applicato: “Non sarebbe la prima volta che la committenza prova a far passare l’idea che si possa applicare il contratto meno tutelante da tutti i punti di vista del multiservizi, mentre noi abbiamo il contratto merci e logistica”.

Nonostante la scadenza dell’appalto sia alle porte, infatti, nessun incontro è stato organizzato né con le organizzazioni sindacali né con i rappresentanti dei lavoratori per procedere ai confronti previsti dal Ccnl e dalla legge.

“Abbiamo chiesto un incontro urgente perché la priorità ora è quella di capire quali siano le condizioni del nuovo appalto nel concreto”, hanno spiegato Marco Righi e Federico Leoni della Filt-Cgil di Reggio: “Che fine farà la quota sociale che le lavoratrici hanno versato ad Alice? E il Tfr? Quali sono le condizioni in entrata e in uscita? Ci sono molte cose da discutere, pertanto per noi la data del primo ottobre non è vincolante. Qui si parla di persone e non di merci che si possono spostare a piacimento senza concordare cosa cambierà”. In caso di mancate risposte, la protesta potrebbe proseguire con un nuovo sciopero.

“La cosa che ci fa più male come persone – raccontano le lavoratrici in sciopero, alcune delle quali lavorano tra gli scaffali della Coop da 10-15 anni – è che ci sentiamo prese in giro: ogni mattina mentre riempiamo gli scaffali sentiamo la filodiffusione ripetere che “la Coop rispetta le filiere, sceglie solo prodotti derivanti da lavoro etico” e allora ci scappa una risata amara. È etico il modo in cui lavoriamo?”.