In arrivo dalla Regione Emilia-Romagna 1,5 milioni di euro di ristori per le piscine

Sport-piscina

Il capo della segreteria politica della giunta della Regione Emilia-Romagna Giammaria Manghi, durante una seduta della commissione regionale Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, ha annunciato l’arrivo di un milione e mezzo di euro di ristori per le piscine, costrette per lunghi mesi alla chiusura in ottemperanza alle misure anti-Covid presenti nei vari Dpcm che si sono succeduti nei mesi scorsi.

“Sono fondi già esistenti nel bilancio”, ha spiegato Manghi, e di conseguenza “immediatamente utilizzabili”. I ristori saranno valutati sulla base di una ripartizione impiantistica e prevedendo un coefficiente per ciascun impianto basato sulla quantità e tipologia di vasche (presenza di una o più vasche; vasche al coperto, allo scoperto o di entrambe le tipologie) e sulla caratterizzazione delle vasche stesse (per bambini, per adulti, olimpioniche). In caso di vasca olimpionica sarà aumentato il punteggio del coefficiente. Le domande dovranno essere presentate entro il 20 marzo: la giunta regionale, una volta ricevute le richieste di ristoro, approverà entro il 20 aprile la concessione e l’impegno finanziario per ciascun beneficiario.

Durante il dibattito i consiglieri Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) e Fabio Bergamini (Lega) hanno chiesto chiarimenti sull’utilizzo dei fondi, in particolare “se andranno utilizzati per i costi di gestione degli impianti ordinari o straordinari, perché c’è una formulazione troppo generica”.

La consigliera Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) ha ritenuto “importante che dopo un mese dalle domande la Regione sarà già in grado di prevedere l’emissione dei fondi”; per Federico Alessandro Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) “va monitorato anche il concorso delle amministrazioni comunali, perché i fondi vadano a destinazione o non diventino una surroga”. Anche secondo Andrea Costa (Partito Democratico) “bisogna monitorare che i ristori arrivino effettivamente alle società che hanno in gestione gli impianti. Va elaborata anche un’interlocuzione con le amministrazioni comunali, perché ci sia una strategia comune per il rilancio degli impianti pubblici”.

Per Andrea Liverani (Lega) “è un buon primo passo, ma non bisogna dimenticarsi delle palestre”. La consigliera Francesca Maletti (Pd) ha chiarito che “in bilancio non abbiamo risorse da mettere in campo, perché siamo in attesa che il governo preveda dei ristori per le palestre e le società sportive”. Un dato confermato anche dallo stesso Manghi: “Per le palestre abbiamo stimato due milioni di euro, ma la crisi di governo ha rallentato il trasferimento di fondi”. Soddisfatta anche Manuela Rontini (Pd), “perché non era così scontato che anche per gli impianti natatori che sono all’aperto, che hanno costi di gestione minori, arrivassero aiuti”.