Il Po alla Borsa del turismo fluviale

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Il Grande Fiume richiama sempre più appassionati fra addetti ai lavori e vacanzieri slow, con numeri incoraggianti per gli arrivi che crescono dell’8% per il mercato italiano e del 6% per quello straniero, con presenze oltre i tre milioni (stime Cst, 2016).
Per questo la VIII Borsa del turismo fluviale e del fiume Po, in programma a Guastalla e Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia (dal 28 settembre al 1 ottobre con inaugurazione sabato 30 settembre, ore 9.30, Palazzo Ducale di Guastalla) è un appuntamento di grande rilievo anche per i flussi da oltre confine: lo testimoniano anche i quattro operatori dall’Europa dell’Est (Ungheria, Repubblica Ceca, Lituania e Russia) tra i 25 provenienti da 16 Paesi europei che per la prima volta parteciperanno all’evento.
Cinque gli educational tour per gli operatori che toccheranno rispettivamente Piacenza, la Bassa Parmense (Busseto, Polesine Parmense, Zibello), i borghi del Po (Guastalla, Gualtieri, Reggiolo), gli itinerari ciclofluviali nel Reggiano (Lido Po Guastalla, Boretto, Brescello) ed infine il Delta del Po ferrarese. Sabato 30 settembre, il momento clou a Palazzo Ducale di Guastalla, workshop tra i buyer stranieri e un centinaio di operatori turistici dell’offerta provenienti da tutta Italia.
«La Borsa rappresenta un’opportunità concreta di promozione e valorizzazione dei territori d’area vasta, come disciplina la nuova legge regionale sul turismo 4/2016 –  ha detto l’assessore al turismo regionale Andrea Corsini, commentando l’iniziativa– sia per quanto riguarda il mercato interno che quello internazionale, come attestano i numeri delle precedenti edizioni. Un’iniziativa, dunque, rilevante in termini di flussi turistici e significativa per l’impatto economico che produce sull’economia delle località coinvolte».
«E’ una manifestazione – ha aggiunto Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Emilia-Romagna –  che riscuote un interesse sempre maggiore da parte dei tour operator della domanda estera e dei seller italiani, segno che il prodotto si sta consolidando anche nel nostro Paese e sta aumentando la domanda turistica di vacanze slow, di itinerari ciclofluviali, di arte ed enogastronomia legate alle terre attraversate dal Po. Dobbiamo sfruttare appieno questo trend attraverso un’azione concertata pubblico-privato grazie anche all’ulteriore apporto che potranno fornire le nuove destinazioni turistiche appena costituite».