Gli effetti della pandemia sui giovani

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Il Gruppo Europa Verde ha presentato in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna un’interrogazione alla Giunta per chiedere aggiornamenti e il potenziamento del monitoraggio degli effetti psicologici della pandemia sui giovani e l’attivazione di misure di sostegno. Le richieste poste alla Giunta dalla consigliera Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea regionale, si sono concentrate, in particolare, sull’attivazione di un monitoraggio sull’andamento delle varie manifestazioni del disagio che la pandemia e la DAD sembrano aver innescato e aggravato, dalla sindrome Hikikomori alla dipendenza dall’alcol, ai disturbi dell’alimentazione, fino a ricercare se si stia registrando anche un aumento delle tossicodipendenze. Zamboni ha inoltre sollecitato a incentrare il nuovo Piano triennale per l’adolescenza sulle misure da adottare per affrontare i danni psicologici e sociali di cui sono vittime gli adolescenti a seguito dell’isolamento sociale e scolastico. Infine, ha chiesto di programmare forme di sostegno psicologico ai giovani sia a scuola in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale sia presso le Case della Salute.

Nella replica alla risposta ricevuta dalla Vice Presidente della Giunta Elly Schlein – che ha evidenziato le misure attivate dai servizi sociali territoriali, dai servizi di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza, dai servizi sanitari e dagli spazi giovani e dai Centri per le famiglie e dai servizi educativi, oltre che dalle organizzazioni del terzo settore e le famiglie – la consigliera Silvia Zamboni ha dichiarato quanto segue:

“Sono soddisfatta per la conferma dell’impegno della Regione a continuare a monitorare il disagio adolescenziale e a supportare i ragazzi e le ragazze dell’Emilia-Romagna. È positivo che la Giunta abbia incluso nel monitoraggio regionale specifici disturbi psicologici come quelli alimentari. Purtroppo c’è il rischio che proprio la pandemia allontani i giovani dai servizi. Per questo è necessario promuovere anche un piano di comunicazione che informi e incoraggi gli adolescenti a fare ricorso ai servizi attivi sul territorio”.