La Guardia di finanza di Bologna ha arrestato un imprenditore imolese del settore dei trasporti per evasione fiscale: secondo l’accusa avrebbe organizzato una frode fiscale da sei milioni e mezzo di euro. L’uomo, 60 anni, è finito agli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna ha inoltre disposto il sequestro preventivo dei beni appartenenti a quattro società a lui riconducibili: tra questi anche tre immobili, due auto e altri oggetti di valore.
Stando a quanto emerso dai controlli delle Fiamme Gialle, l’azienda “capogruppo” era amministrata formalmente da parenti o collaboratori dell’imprenditore e offriva servizi di trasporto merci grazie a oltre 400 autisti assunti attraverso altre quattro imprese, soprattutto cooperative, che però non avrebbero versato né imposte né contributi. L’imprenditore imolese acquisiva la manodopera da queste società, una delle quali aveva la propria sede in Romania per eludere la legislazione italiana.
Oltre alla rilevante evasione fiscale, inoltre, grazie a questo sistema l’impresa di trasporti poteva offrire prezzi significativamente inferiori rispetto alle aziende concorrenti, avvantaggiandosi così di un meccanismo sleale nel mercato di riferimento.







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Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....