Fra Diavolo 296. Ancora su Iren e le bollette

Fra Diavolo

Apprendiamo tutti con favore che Iren ci ha ripensato: per pagare la Tari c’è tempo fino al 30 giugno prossimo.

Molto bene: bravi.

Ma proviamo a vederla un po’ più da vicino questa vicenda e il suo lieto fine:

1) la direttrice commerciale di Iren Ambiente comunica, nei primi giorni di marzo che, per “motivi tecnici-organizzativi”, quest’anno la tassa sui rifiuti si dovrà pagare con tre mesi di anticipo;

2) negli stessi giorni l’assessore ai Tributi del Comune capoluogo, Lanfranco De Franco, non rilascia commenti;

3) il sindaco Luca Vecchi, ci pare il 10 marzo, difende sostanzialmente l’operazione definendola, fra l’altro, “insignificante” per il bilancio di Iren;

4) i Comuni di Rubiera, Scandiano e Campagnola, negli stessi giorni, esprimono, invece, il loro dissenso, mentre sale la protesta tra gli utenti;

5) il 17 marzo l’amministratore delegato di Iren Ambiente, Eugenio Bertolini, riconosce onestamente un difetto di comunicazione da parte dell’azienda ed afferma che, “come concordato col Comune di Reggio Emilia”, i cittadini potranno pagare la bolletta, secondo abitudini, entro giugno pv senza incorrere in sanzioni.

Ora, a noi sembra un po’ singolare che sia il “controllato” (Iren), d’intesa con uno dei principali “controllori” (Comune di Reggio Emilia), ad annunciare pubblicamente che si è cambiato idea.

In un mondo normale le cose dovrebbero funzionare al contrario: Iren comunica e nel caso difende l’operazione; il Comune di Reggio, sentita l’aria che tira, suggerisce all’azienda in privato prima – e sostiene in pubblico poi – il bisogno di correggerla; Iren prende atto e la corregge.

Qual è il punto? Il punto è che, al di là delle forme, dal punto di vista politico (si può ancora dire?) doveva essere il Comune a mettere la parola “lieto fine” a questa vicenda e a intestarsela, non Iren.