Dieci rider indagati per il blitz di settembre nella sede dell’Ugl di Bologna

blitz sede Ugl Bologna

La Digos della questura di Bologna ha notificato dieci avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti attivisti dell’organizzazione “Riders Union Bologna”, ritenuti responsabili del blitz compiuto lo scorso 21 settembre nella sede bolognese del sindacato Ugl in via Santa Margherita.

L’azione dei rider era nata per protestare contro l’accordo siglato una settimana prima tra il sindacato e Assodelivery, l’associazione dell’industria italiana del food delivery (consegne a domicilio di cibo) alla quale aderiscono molte delle piattaforme più note (come Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood e Uber Eats), fortemente criticato dall’associazione dei rider felsinei. Nel corso del blitz erano stati affissi volantini alle pareti della sede del sindacato, erano stati imbrattati alcuni arredi ed erano state vergate scritte ingiuriose con bomboletta spray sui muri e sulla porta d’ingresso.

Le dieci persone indagate sono accusate a vario titolo dei reati di violenza privata e imbrattamento in concorso. Sette di loro erano soggetti già conosciuti alla Digos in quanto aderenti a collettivi antagonisti e già con precedenti di polizia per reati specifici, mentre altri tre erano incensurati.

I dieci avvisi “sono un passo in avanti importante nell’accertamento delle responsabilità per il vile attacco”, ha commentato il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone: “In tal senso rinnovo pieno sostegno alla magistratura e alle forze dell’ordine. Al tempo stesso è fondamentale fare piena luce sugli eventuali legami e reti di protezione di cui potrebbero aver beneficiato gli indagati per l’attacco”.


Pertanto, ha aggiunto Capone, “intendiamo sapere se gli stessi indagati che andranno a processo abbiano mai preso parte ai tavoli ministeriali e a che titolo, considerato che sette su dieci erano già noti alla Digos per precedenti legati a reati specifici. Il ministro Di Maio e la ministra Catalfo hanno convocato ai tavoli ministeriali presunti rider che, in realtà, non hanno mai svolto tale mestiere?”.

Per Capone “è essenziale fare rapidamente chiarezza per accertare la verità dei fatti e prevenire ulteriori attacchi intimidatori a danno del sindacato, come quelli avvenuti presso le sedi Ugl di Torino e a Milano. È intollerabile il ricorso alla violenza per arrestare la democrazia e il cambiamento in atto nel mondo del lavoro”. Sulla vicenda è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare depositata dal deputato della Lega Claudio Durigon.