Di Maio: “M5S non voterà legge su armi facili”

Camera dei Deputati – dl Anticorruzione

All’indomani del via libera del Parlamento alla nuova legge sulla legittima difesa, il Movimento 5 Stelle e la Lega si ritrovano a confrontarsi su un nuovo terreno di scontro, la proposta di legge firmata da 70 deputati del Carroccio che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale.

Immediato lo stop di Di Maio: “Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani”, ha scritto su Facebook il capo politico dei Cinque Stelle. “Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno! Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario. Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini”.

“Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola. Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo paese, non aggiungiamone altri. Pensiamo alle imprese e a creare nuovi posti di lavoro, piuttosto. L’Italia ha bisogno di questo, di più opportunità per i giovani, di più facilitazioni per chi vuole fare figli, di più sostegno alle famiglie, non di più armi”, ha aggiunto il vicepremier.

Interpellato sull’argomento, il segretario della Lega Matteo Salvini ha minimizzato: “Non avrà problemi perché non ci sarà nessuna votazione da fare in Parlamento. Di Maio si occupi e preoccupi di ciò che arriva in Parlamento. Non arriverà nessuna proposta in Parlamento sulla maggiore diffusione delle armi. Per quel che mi riguarda la legittima difesa non significa maggiore diffusione di armi”, ha sottolineato il leader leghista: “La legittima difesa garantisce più diritti e più tutela alle vittime, non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più, quindi invito l’amico Di Maio ad occuparsi di quello che il Parlamento fa e farà, non di quello che non è all’ordine del giorno”.

Sul tema è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte: “Non è un obiettivo del governo quello di incentivare la vendita delle armi. Se ci fossero delle iniziative legislative e parlamentari su questo saranno iniziative legislative e non governative”.