Non accenna a placarsi l’onda lunga delle reazioni alle parole dell’assessora alle politiche educative del Comune di Reggio Marwa Mahmoud, che qualche giorno fa, intervenendo alla presentazione della trentacinquesima edizione del Dossier statistico immigrazione, aveva messo l’accento sulle sfide che deve affrontare la scuola italiana, “che diventa ogni giorno sempre più interculturale”.
“Decolonizziamo le nostre cartine mentali e fisiche poiché, che ci piaccia o meno, i destini di chi studia e si forma in Italia appartengono già al nostro Paese”, aveva chiesto l’assessora. Secondo Mahmoud “occorre rendere permanente la formazione del personale scolastico, che deve essere sempre aggiornato sul tema dell’intercultura”, “aggiornare gli strumenti di orientamento, valorizzare l’insegnamento della lingua italiana, così come mantenere il valore della lingua madre” degli studenti e delle studentesse; in conclusione, “rivedere profondamente il sistema scolastico a partire dal linguaggio”.
Posizioni che hanno provocato la dura reazione della Lega di Reggio: “Basta vedere razzismo ovunque: la scuola merita rispetto, non ideologia”, ha spiegato il partito salviniano, schierandosi con il professor Luca Manini (docente di inglese al liceo Matilde di Canossa di Reggio, che ha scritto una lettera aperta all’assessora Mahmoud) “che con coraggio e buon senso ha difeso l’impegno quotidiano degli insegnanti, respingendo accuse ideologiche lontane dalla realtà della scuola”.
Per Alessia Davoli “troppo spesso, ormai, si tendono a vedere razzismo e pregiudizi ovunque, dimenticando che il personale docente rappresenta una delle colonne portanti della nostra società. Parlare di ‘decolonizzare lo sguardo’ significa, di fatto, mettere in discussione l’impegno e la professionalità di migliaia di insegnanti che ogni giorno lavorano per includere, educare e trasmettere valori. Gli insegnanti reggiani, come in tutta Italia, svolgono un lavoro fondamentale per la crescita culturale e personale dei ragazzi, italiani e stranieri, e meritano rispetto, non accuse ideologiche”.
Le parole dell’assessora Mahmoud, per la Lega reggiana, “rappresentano l’ennesimo tentativo di alimentare una retorica divisiva: le scuole non sono luoghi di discriminazione, ma di incontro e crescita. È inaccettabile che la sinistra continui a strumentalizzare tematiche così importanti per portare avanti accuse e attacchi politici. È ora di smettere di cercare razzismo dove non c’è e di restituire alla scuola il ruolo che le spetta: formare cittadini consapevoli, non vittime di ideologie. L’inclusione vera non nasce da slogan, ma dal dialogo e dalla collaborazione quotidiana tra studenti, famiglie e insegnanti. Purtroppo, la sinistra sembra più interessata a dividere che a unire, alimentando contrapposizioni invece di costruire comunità”.







e se invece cominciassimo con l’affermare che un po’ di “sano” razzismo ovvero
l’ affermazione dei principi cardini della cultura cristiana europea fosse oramai necessario ? perche’ questa cultura di tutti che ci vogliono propinare (e ci stanno riuscendo benissimo) vuol dire alla fine cultura di nessuno…..
Dovrebbero aprire uno sportello per i reggiani che subiscono e pagano di ogni a causa di una larga parte di stranieri, gente che non rispetta la legge e che rovina la vita nei quartieri e nelle città da nord a sud. Dovrebbero avere rispetto per noi invece è il contrario… gli permettiamo di toglierci le nostre libertà.