Dal primo ottobre 2021 per accedere a tutti i servizi online erogati dalla pubblica amministrazione sarà obbligatorio dotarsi di Spid, il Sistema pubblico di identità digitale. La novità, introdotta dalla normativa nazionale con il decreto “Semplificazione e innovazione digitale”, poi convertito in legge (120/2020), sarà recepita da quella data anche in Emilia-Romagna.
Sono due le possibili alternative a Spid: la carta di identità elettronica (Cie) e la Carta nazionale dei servizi (Cns), soluzioni tuttavia entrambe utilizzate poco frequentemente a causa dei loro requisiti hardware (richiedono infatti un lettore di smart card o uno smartphone dotato di sistema Nfc).
Dal primo ottobre, dunque, non si potranno più utilizzare pin e password forniti dai gestori o, nel caso emiliano-romagnolo, le utenze generate dal sistema Federa (Federazione degli enti dell’Emilia-Romagna per l’autenticazione). Grazie però proprio all’esperienza pregressa di Federa, in Emilia-Romagna sono oltre 350 i servizi online migrati e quindi pronti per garantire l’accesso tramite Spid: compresi quelli direttamente gestiti dai Comuni, gli applicativi per la partecipazione ai bandi pubblici, i geoportali per i sistemi informativi territoriali, le piattaforme di accesso ai dati del Registro delle imprese e molti altri ancora.
Sono numerosi anche gli strumenti di aiuto e di informazione predisposti per affiancare gli utenti nel passaggio a Spid, che si affiancano alle più tradizionali attività di helpdesk: tra queste una pagina web con tutte le istruzioni e i sistemi di supporto, realizzata direttamente da Lepida, e le attività di formazione avviate nel contesto del progetto Digitale Comune che la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali.







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