Svb-Signature: tsunami di timori in Europa

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Si è registrato il crollo nei mercati europei, nonostante le rassicurazioni dopo la vicenda Silicon Valley Bank. Lunedì ha bruciato 291 miliardi. Wall Street tiene, Biden dice: “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro”. Bruxelles esclude il rischio contagio. La Fed lancia un’indagine interna sulla sua supervisione della banca californiana. I risultati dell’inchiesta saranno pubblicati l’11 maggio prossimo.

In Italia il crac di Svb ha sollevato uno tsunami di timori. Quanto accaduto alla banca californiana potrebbe avere ancora conseguenze pesanti anche sui mercati europei e sull’Italia. Il presidente Joe Biden ha fatto sapere che non ci sono rischi per i correntisti, ma il livello di allerta resta comunque alto. Secondo alcune analisi, come riporta Repubblica, l’Italia rischia di ritrovarsi al centro di una “tempesta perfetta”. E il motivo è il seguente: le banche soffrono i default americani.

Nel frattempo un’altra banca americana nella bufera va a gambe all’aria e il timore di contagio nel sistema finanziario si aggrava. Abbastanza da spingere le autorità statunitensi a correre ai ripari con un’ondata di misure straordinarie e aggressive: rilevare gli istituti in crisi, garantire i depositi e fermare le scosse di terremoto prima che sfuggano al controllo. A cadere ed essere presa in mano dalle authority domenica sera è stata Signature Bank a New York, specializzata in servizi al settore legale e immobiliare e affondata da scommesse sulle criptovalute, dopo il crack sofferto negli ultimi giorni dalle californiane Silicon Valley Bank e Silvergate.

Per quanto riguarda la giornata finanziaria di oggi martedì 14 marzo, le Borse europee girano in calo ma tengono dopo il tracollo della vigilia in scia al fallimento della californiana Silicon Valley Bank e cascata di Signature Bank. I future su Wall Street sono positivi mentre i rendimenti del Treasury si sono stabilizzati con il due anni attorno al 4% in attesa dell’inflazione americana a metà giornata. La lente è alle prossime mosse delle banche centrali. Prima la Bce che giovedì dovrà tenere conto delle tensioni sul sistema bancario, poi la Fed. Alcune grandi banche d’affari si sono spinte a prevedere una pausa (Goldman e Natwest) e altre (Nomura) addirittura un taglio da 25 punti base nella riunione della prossima settimana. Tra le singole piazze nel dettaglio Milano appare più di altre nervosa mentre l’Istat stima che a gennaio la produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre. Il Ftse Mib gira a -0,11% con le banche che restano sotto scacco. In particolare Bper (-2,5%) e Fineco (-2,4%) Lo spread tra Btp e Bund risale a 193 punti con il rendimento al 4,23%. Flette anche Parigi -0,1%. Più marcato il calo di Londra (-0,5%). Mentre si ancora sopra la parità Francoforte (+0,18%). L’indice d’area, lo stoxx 600, cede soprattutto con i titoli legati all’energia. Il petrolio finisce con il wti sotto i 73 dollari al barile (-2,7%) e brent sotto i 79 dollari al barile (-2,3%). Il gas cede il 3,95% con i Ttf ad Amsterdam sopra i 47 euro al megawattora. Per i cambi l’euro risale a 1,07 sul dollaro.