Coronavirus, in tre giorni 122 medici e infermieri rispondono al bando straordinario della Regione per Parma e Piacenza

Coronavirus tenda mascherina

Sono 122 i medici e gli infermieri che hanno risposto al bando straordinario lanciato sabato 21 marzo della Regione Emilia-Romagna per la selezione di professionisti destinati alle strutture sanitarie di Parma e Piacenza, le province emiliane più colpite dall’epidemia di Covid-19.

In soli tre giorni hanno aderito alla chiamata regionale non solo dall’Italia, ma anche da Regno Unito, Svizzera, Norvegia, Ucraina, Venezuela, Pakistan, Turchia e Albania: una volta completate le pratiche necessarie, il personale sanitario sarà destinato a Piacenza (29 medici e 34 infermieri) e all’azienda ospedaliera e all’azienda Usl di Parma (36 medici e 23 infermieri).

Si andranno così ad aggiungere ai 1.359 operatori sanitari già assunti in Emilia-Romagna dall’inizio dell’emergenza Coronavirus: 255 medici, 749 infermieri, 262 operatori socio-sanitari e 93 altre figure professionali.

Di questi a Piacenza ne sono andati 158 (31 medici, 75 infermieri, 39 operatori socio-sanitari e 13 altri profili), all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma 139 (44 medici, 50 infermieri, 36 operatori socio-sanitari e 9 altri profili) e all’Ausl di Parma 88 (27 medici, 25 infermieri, 15 operatori socio-sanitari e 21 altri profili).

Per il presidente della Regione Stefano Bonaccini e per l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini la risposta “è stata eccezionale, una disponibilità così estesa che non può non essere ricondotta alla volontà di tanti di esserci nel momento più difficile, quando il bisogno è massimo. Donne e uomini a cui saremo sempre grati. Più in generale, poi, si può parlare di un piano straordinario di assunzioni che abbiamo varato in tempi record, uno sforzo organizzativo possibile anche grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie, che ci ha permesso di dare rinforzo al nostro personale, soprattutto nelle due province più colpite”.

“Ma tutto il personale che opera nella sanità dell’Emilia-Romagna e che ogni giorno è chiamato a un impegno immane, sotto tutti i punti di vista, ci sta facendo sentire sempre più orgogliosi. A loro va il nostro grazie, così come a tutte le professioni medico-sanitarie e a tutti quelli che nelle istituzioni di ogni livello, nella sanità e nella Protezione civile, stanno lavorando, spesso dietro le quinte e in tempi rapidissimi, per organizzare e far andare il sistema a pieno regime”.