Modena, Cacciari: il Pd è fallito, Renzi si faccia da parte

“Il Pd, così come è nato e si è sviluppato, è un esperimento fallito. Se Renzi non si rende conto che la sua stagione è finita, sarà un gran problema per il PD. Dipende da lui, dalla decisione di Zingaretti e degli altri. Bisogna dar vita a un nuovo inizio”. Secca la risposta del filosofo Massimo Cacciari ai giornalisti che lo intervistano, al Palazzo dei Musei, sulle sorti del Partito democratico, a margine della sua anteprima sulla lezione ‘Aletheia’ all’interno del Festival della Filosofia. “Il modello Salvini può funzionare a lungo- continua Cacciari- se non parte una politica europea di integrazione e accoglienza. Se la gente ha la sensazione che l’Italia venga lasciata sola, gli slogan di Salvini potranno avere vita più lunga di quelli 5 stelle, che, portando avanti questioni economiche, più facilmente arriveranno al pettine”. A chi gli chiede un commento su Pierre Moscovici e l’accusa ai piccoli Mussolini Massimo Cacciari replica: “Dovrebbe tacere. Ogni volta che parla porta voti a Salvini”.

E su Zingaretti: non basta non avere subito sconfitte. “Nicola Zingaretti mi pare l’unico che, non essendo stato sconfitto nel gruppo dirigente, potrebbe coagulare qualcosa, ma la questione non è un uomo o un altro. Se il Partito Democratico non dà un’immagine di sé completamente rinnovata è spacciato comunque, Zingaretti o non Zingaretti”. Questo il giudizio – che lui stesso definisce meramente tecnico- del filosofo Massimo Cacciari intervistato dalla Dire, in merito alla candidatura di Zingaretti alla guida del Pd. Taglia corto il professore sulla questione di genere e alcune mancate adesioni, come quella della filosofa Franca D’Agostini o Michela Marzano. “Centinaia di donne- conclude il filosofo- hanno sottoscritto il mio appello”.