Bonaccini indagato per abuso d’ufficio nel caso Jolanda di Savoia: “Sono tranquillo, io estraneo ai fatti”

Stefano Bonaccini con mascherina

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Ferrara con l’accusa di abuso d’ufficio nell’inchiesta riguardante le presunte pressioni denunciate dal sindaco di Jolanda di Savoia Paolo Pezzolato alla vigilia delle elezioni regionali del 2020.

Il primo cittadino del comune ferrarese aveva presentato un esposto ai carabinieri sostenendo che Bonaccini, all’epoca presidente uscente e candidato della coalizione di centrosinistra, avesse esercitato “pressioni improprie” per danneggiare indirettamente l’amministrazione comunale di Jolanda, che in quel momento si trovava in difficoltà nell’erogazione di alcuni servizi alla cittadinanza.

Per far fronte a questi problemi, il sindaco Pezzolato aveva chiesto ad alcuni enti locali limitrofi la possibilità di utilizzare temporaneamente in modo condiviso alcuni dipendenti comunali, ma si era visto negare (o revocare, dopo un’iniziale disponibilità) dai rispettivi sindaci questa opportunità, attribuendo la colpa di questi dinieghi e dietrofront proprio a un’azione di persuasione “dietro le quinte” dello stesso Bonaccini nei confronti dei primi cittadini del Delta.

Il movente, secondo il sindaco di Jolanda di Savoia, sarebbe da individuare in una sorta di “ripicca” per la scelta di Elisa Trombin, ex sindaca del comune ferrarese (e attuale vice di Pezzolato) alla quale Bonaccini aveva chiesto di entrare da civica nella sua lista e che invece aveva deciso di candidarsi con il centrodestra a sostegno della leghista Lucia Borgonzoni, principale sfidante di Bonaccini per la carica di presidente della Regione Emilia-Romagna.

Pezzolato aveva allegato all’esposto anche la registrazione di una telefonata intercorsa con Bonaccini nella quale quest’ultimo non avrebbe nascosto il proprio disappunto per la decisione di Elisa Trombin: “La cosa che dico solo – si sente nell’audio della conversazione – è che dal candidarsi con me al trovarsela di là… chiaro che dopo allora c’è un giudizio. Se per caso vinco io, come è probabile, dopo però non mi cercate più”.

Frasi che il sindaco jolandino ha percepito come pressioni improprie da parte di Bonaccini, associando a questo “avvertimento” pre-elettorale anche la successiva decisione dei sindaci confinanti di rispondere negativamente alle richieste del suo Comune.

Gli atti dell’esposto sono stati poi inviati per competenza territoriale alla procura di Ferrara, che ha aperto un’inchiesta: il fascicolo, affidato al sostituto procuratore Ciro Alberto Savino, ipotizza a carico di Bonaccini il reato di abuso d’ufficio e ha portato ad ascoltare in procura una trentina di persone, tra cui anche i tre sindaci dell’Unione dei Comuni Terre e Fiumi (Copparo, Tresignana e Riva del Po), anche se le indagini sono tuttora in corso.

“Sono tranquillo, esattamente come le ero un anno fa. Non solo perché ho fiducia nell’azione della magistratura, ma anche perché sono totalmente estraneo ai fatti riportati. Peraltro della trasparenza e dell’onestà ho fatto le bandiere del mio impegno politico amministrativo, come sa bene chi mi conosce”, ha commentato Bonaccini con un post su Facebook.

“Tengo sempre nettamente distinti il piano politico da quello istituzionale. Su questo parla per me la mia storia: non credo si possa non dico dimostrare, ma neppure sostenere che la Regione Emilia-Romagna abbia mai riservato un trattamento di sfavore al Comune di Jolanda di Savoia. Anche in questo caso parlano i fatti, quelli passati come quelli presenti. Aggiungo anzi che i cittadini di Jolanda possono star certi che l’attenzione della Regione per i comuni delle aree interne – in questo caso quella del basso ferrarese – proseguirà e crescerà in questa legislatura; perché il nostro impegno è colmare i divari territoriali, lavorando in stretta collaborazione con le comunità e le amministrazioni comunali. E questo a prescindere dal colore politico dei sindaci”.

“La vicenda sollevata dal sindaco di Jolanda in campagna elettorale un anno fa, a ben vedere, non riguarda né la Regione né il sottoscritto, ma i singoli rapporti tra i comuni di quel territorio”, ha concluso Bonaccini: “Cosa su cui non mi compete né esprimermi né, men che meno, ingerire. E infatti non l’ho fatto in passato né lo farò in futuro”.