Sfida accesa su sanità e punti nascita

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Si è acceso in particolare sul tema della sanità il confronto fra i due candidati principali alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini (governatore e capofila del centrosinistra) e Lucia Borgonzoni (senatrice leghista in campo per il centrodestra) negli studi televisivi di Rete 7-E’ tv, che va in onda sull’emittente bolognese alle 14 e alle 21.

I 2 candidati al voto per le regionali emiliane di domenica 26 gennaio hanno ribadito i punti fondamentali del loro programma e il principale terreno di contrapposizione è stato il modella della sanità. Ha detto Lucia Borgonzoni: “Il pubblico deve lavorare con il privato accreditato, perché aiuta a smaltire le file enormi che ci sono. Dobbiamo prendere il meglio delle regioni che lavorano meglio di noi, come Lombardia e Veneto”.
Questa visione è stata contestata dal governatore in carica Stefano Bonaccini: “Le sanità veneta e lombarda funzionano, ma in Lombardia il 50% è privato, finché ci sono io i privati non supereranno mai il 20%, in Lombardia e Veneto pubblico e privato sono in competizione, con cittadini di serie a e serie b, che hanno sanità di serie a e b. Dobbiamo e vogliamo migliorare, ma questa è una delle migliori sanità del mondo”.

Botta e risposta anche sui punti nascita. “Ci incontreremo venerdì con il ministro della salute – ha detto Bonaccini – li riapriremo quando il governo modificherà i parametri che ce li hanno fatti chiudere”. Secondo Borgonzoni, sui punti nascita “questa regione non ha chiesto deroghe, ora a tre giorni dal voto il Pd dice che vanno riaperti tutti i punti nascita: un atteggiamento che è una presa in giro”.