Bologna, braccio di ferro Lepore-Piantedosi su Virtus-Maccabi: si temono scontri per le proteste pro-Pal

Matteo Lepore sindaco Bologna assemblea Anci 2025 – FB ML

A Bologna è sempre più “braccio di ferro” tra il Comune e il governo sulla partita di Eurolega tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, un classico del grande basket europeo: il match, in programma venerdì 21 novembre al Paladozza di Bologna, sta diventando un caso (inter)nazionale in cui si intrecciano sport, ordine pubblico e politica.

La sfida, infatti, è accompagnata da tempo dal timore di scontri e disordini in centro (memori anche degli episodi di guerriglia urbana avvenuti sotto le Due Torri solo poche settimane fa) dopo che sindacati di base, movimenti pro-Palestina, collettivi e associazioni locali hanno annunciato l’intenzione di bloccare l’appuntamento sportivo per protestare contro la presenza in città della squadra israeliana.

Una gara che, secondo il sindaco di Bologna Matteo Lepore, si dovrebbe giocare ma altrove: “Non si può mettere a soqquadro una città per una partita di basket: Virtus-Maccabi si deve svolgere, ma in un altro luogo e in un’altra data. Chiedo al ministro Piantedosi di ripensarci: in sede di Comitato per l’ordine pubblico proporrò di nuovo lo spostamento al prefetto e al questore”.

Di diverso avviso il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, secondo cui la gara si può benissimo disputare nel celebre impianto felsineo, situato in pieno centro a Bologna. Il ministro, dunque, ha di fatto ribadito quanto aveva già detto la scorsa settimana a margine dell’assemblea dell’Anci (tenutasi proprio nel capoluogo emiliano-romagnolo), aggiungendo però questa volta che “se proprio vuole” Lepore “potrebbe anche vietare la partita”, sottolineando che “un sindaco non è privo di poteri”.

Pronta la replica di Lepore: “Le mie ordinanze vanno motivate e vanno condivise in sede di Comitato per l’ordine pubblico”, ha osservato. Per il sindaco “non ci sono le condizioni, a mio avviso, per giocare venerdì, proprio perché la città rischia danni ingenti e costi che non ci possiamo permettere. Il Palazzo dello Sport è in pieno centro storico, in mezzo ai cantieri, ai residenti e ai negozi, che non si meritano violenze e scontri”.

Considerazioni che il responsabile del Viminale (e già prefetto di Bologna dal 2017 al 2020) ha però subito rispedito al mittente: “La partita per noi si fa”, ha tagliato corto Piantedosi, “non ci sono motivi perché non si faccia. Non sono gruppi di persone che minacciano con la violenza che possono dettare l’agenda degli eventi pubblici in qualsiasi città”.

La sensazione è che lo scontro si sposterà ora in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Bologna, da cui uscirà probabilmente la decisione definitiva sullo svolgimento della partita.



C'è 1 Commento

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  1. Carla

    Dopo aver blandito i no/qualsiasi proposta costruttiva e i pro/ogni protesta violenta, ora se la prendono con il governo?! Vadano a ciapà i ratt o peggio, gli zelanti amministratori locali


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