Blitz della polizia contro i No vax, perquisizioni anche a Reggio Emilia: ipotizzavano violenze, trovate armi

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La Polizia esegue una serie di perquisizioni in diverse città nei confronti di appartenenti ai movimenti No Vax che su un gruppo Telegram avevano ipotizzato di compiere azioni violente nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti del Governo. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale. Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia.

Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari, tablet e account social.

Ipotizzavano su alcune chat di Telegram violenze, anche con armi, durante un imminente raduno No Vax a Roma, gli indagati individuati nel corso di un’operazione della Polizia di Stato contro alcune delle frange più scalmanate dei No Vax in Lombardia e in Italia. Per questo motivo sono scattate le perquisizioni, 8 solo a Milano, e diverse altre tra Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia.

La frangia No Vax, che aveva intenzione di costruire rudimentali ordigni “fai da te” e di approvvigionarsi di coltelli, era composta da 5 donne e 3 uomini. Le indagini sono state coordinate dal capo della Sezione distrettuale antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, e dal pm Piero Basilone. Gli indagati figurano membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri” nel quale vengono progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te – in occasione delle manifestazioni “no green pass” organizzate su tutto il territorio nazionale, in particolare quella in programma nella capitale per l’11 e il 12 settembre prossimi.

Nel corso delle perquisizioni nei confronti del gruppo di No Vax che stava progettando azioni violente, soprattutto per la manifestazione di sabato prossimo a Roma, sarebbero state trovate armi, come coltelli e bastoni. Lo si apprende nelle indagini della Digos, coordinate dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e dal pm Piero Basilone.

No Vax: in chat, tritolo su Parlamento con drone. In una delle conversazioni con cui i No Vax coinvolti oggi nell’operazione della Polizia di Stato istigavano alla violenza, si parla di far saltare il Parlamento con del tritolo, avvalendosi di un drone. Non si tratterebbe però di un progetto ma di farneticazioni, definite dagli inquirenti “puro odio delirante”. “Radere al suolo il Parlamento con tutti loro dentro – si legge – basta un piccolo drone pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta…”.
I No Vax del canale Telegram incriminato erano anche convinti che i parlamentari non siano davvero vaccinati ma che, ‘ben consapevoli di un esperimento di ingegneria genetica in attò, si sarebbero fatti inoculare solo una soluzione fisiologica”.

Indagati ‘i guerrieri’ su Telegram. Si definivano “i guerrieri’, su Telegram, gli indagati nell’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, che ha portato oggi a eseguire numerose perquisizioni in varie regioni. La frangia No Vax, che aveva intenzione di costruire rudimentali ordigni “fai da te” e di approvvigionarsi di coltelli per colpire a una manifestazione No Vax a Roma sabato prossimo, era composta da 5 donne e 3 uomini.

Sono state definite come “molto determinate e arrabbiate” le 5 donne che si trovavano tra gli elementi di spicco del canale Telegram denominato ‘I guerrieri’, al centro dell’operazione di Polizia Postale e della Digos. Delle perquisizioni demandate dall’autorità giudiziaria, infatti, 5 hanno riguardato donne e 3 uomini.
Si tratta di una frangia composta da persone con un “profilo basso” senza “esponenti d’area”, ma da gente comune: disoccupati, operai, portinai, camerieri. Uno degli uomini, che aveva un porto d’armi, era conosciuto per essere vicino all’indipendentismo veneto, ma al momento non sarebbe emerso niente di più strutturato.