“La psicoterapia messa in campo in Val d’Enza un ‘salvavita per piccole vittime’? E, sempre in Val d’Enza, sono state ‘sperimentate innovative modalità di presa in carico delle vittime’? Un ‘servizio innovativo’ da ‘mettere a disposizione di tutta la comunità reggiana’? Bonaccini spieghi le parole del suo sottosegretario, Gianmaria Manghi, emerse in un documento da lui sottoscritto nel 2016“.
In un’interrogazione al Governo Borgonzoni si appella al ministro per la Famiglia Elena Bonetti pretendendo “un chiarimento”. “Quelle parole sono gravi – dice Borgonzoni -. Manghi aveva coscienza di che cosa accadeva realmente in Val d’Enza o semplicemente citava a modello ciò che modello certo non era? Si è poi reso conto dei rischi a cui avrebbe esposto, da amministratore, l’intera comunità reggiana esportando quel ‘modello’? Bonaccini era a conoscenza delle parole del suo sottosegretario? Se sì, come giudica quelle dichiarazioni e perché non ha ritenuto di chiarire nel corso della sua audizione in Commissione regionale speciale su Bibbiano?”.
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