Germano Nicolini, uno dei principali esponenti della Resistenza reggiana (medaglia d’argento al valore militare), compie oggi 100 anni.
La vita di Germano Nicolini, sindaco di Correggio al termine della Seconda guerra mondiale, è più ricca e meno scontata della trama di un film di avventura.
Stimato e valoroso partigiano sul campo di battaglia contro i nazifascisti, conosciuto con il nome di comandante “Diavolo” o nel dialetto Dièvel, deposte le armi divenne primo cittadino di Correggio ed eminente figura delle istituzioni democratiche del Dopoguerra, questo fino a quando la sua storia e vita non fu travolta dalla vicenda dell’omicidio del parroco di San Martino Piccolo di Correggio, don Umberto Pessina. Era il 18 giugno del 1946 quando il parroco venne freddato a pistolate davanti alla canonica.
Da quel momento l’esistenza di Germano Nicolini svoltò. Il rispettabile sindaco divenne il sospettato e l’ingiustamente accusato di omicidio, perseguito per un delitto mai commesso, dovette sopportare ogni genere di ingiustizia, persino il carcere, sino alla fine della incredibile e tormentata vicenda giudiziaria terminata con l’assoluzione alla fine degli anni Novanta.
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