Attivista e di sinistra

manifestazione sciopero generale 3 ottobre 2025 Reggio bandiera pace Palestina – DDL

“Attivista e di sinistra”. È la nuova dicitura da biglietto da visita, elegante come un filtro Instagram e utile quanto un ombrello bucato. Una volta c’era il militante: figura ruvida, con le mani sporche di volantini e la schiena piegata dalle riunioni interminabili. Oggi invece regna l’attivista, creatura eterea che fluttua tra un’assemblea su Zoom, un presidio ben fotografato e un post indignato da mille like.

Ma che fa davvero, l’attivista? È un mestiere? Un titolo di studio? Un certificato Inps? Si può timbrare l’entrata alla causa e l’uscita dalla lotta? Mistero. Nel linguaggio politico contemporaneo è un jolly: lo usi quando vuoi sembrare impegnato senza dover spiegare esattamente in cosa. L’attivista è sempre in attività, sì, ma quale attività non è dato saperlo.

C’è chi dice che sia una forma di volontariato 4.0, chi lo vede come un upgrade del “sono disoccupato ma creativo”, chi lo sospetta come rifugio semantico di chi non ha troppa voglia di studiare né tantomeno di lavorare. In fondo, dire “sono un attivista” fa chic, non impegna e permette di cambiare causa con la stessa disinvoltura con cui si cambia serie su Netflix.

Forse il punto è che “militante” puzzava troppo di fatica, di gerarchie, di organizzazione; “attivista” invece profuma di spontaneità, di purezza, di entusiasmo sempreverde. È il termine perfetto per un’epoca che vuole la passione senza la disciplina, la politica senza la politica, la lotta senza i calli.

Il risultato? Una figura che corre molto — spesso per farsi fotografare — ma arriva raramente da qualche parte. Però, va detto: come etichetta funziona benissimo. E nel grande supermercato delle identità contemporanee, non è poco.




Ci sono 2 commenti

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  1. Paolo borciani

    Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de “Il quaderno dell’attivista” pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai militanti di base. Attivista è dunque onorabile termine storico. Degli attivisti di oggi non saprei dire


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