Nella giornata di venerdì 26 settembre il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha rivolto un appello agli attivisti e alle attiviste a bordo della Global Sumud Flotilla, chiedendo loro di fermarsi e di trattare con i governi coinvolti.
“Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”, ha sottolineato il capo dello Stato: “A questo scopo e al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta, valore che si è espresso con ampia risonanza e significato, appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza”.
“Mi permetto di rivolgere con particolare intensità – ha detto Mattarella – un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato latino di Gerusalemme, anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza, di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza”.
A stretto giro è arrivata la risposta ufficiale da parte della Global Sumud Flotilla, che ha respinto la richiesta del capo dello Stato italiano: ok alle mediazioni, ma no a eventuali cambi di rotta. La missione umanitaria, composta da una cinquantina di imbarcazioni provenienti da 44 Paesi di tutto il mondo, è ancora in viaggio verso la Striscia di Gaza, con l’obiettivo di rompere il blocco navale attuato da Israele nelle acque prospicienti la Striscia di Gaza (considerato “illegittimo” dagli attivisti della Gsf) e di portare aiuti alimentari alla popolazione palestinese. La flotilla si trova al momento all’altezza dell’isola di Creta.
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Pare che il bresidende ed altri lidder europei, noti per lo sprezzo del pericolo, si siano offferti volontari per far da pomene sulle imbarcazioni della flotilla…
Il Presidente non lo dice apertamente, ma più che al blocco navale israeliano pensa ai pericoli che possono crearsi coi droni russi… quelli possono comparire da un momento all’altro in ogni dove…