Anche la Regione si inchina alla Albanese: “Boicottare Israele”

Francesca Albanese videocollegamento maggioranza Regione ER – PDER

Martedì 30 settembre i gruppi di maggioranza nell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna – ovvero Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Civici con de Pascale e Movimento 5 Stelle – si sono confrontati in videoconferenza con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, per “ribadire una posizione netta sul genocidio in corso in Palestina”.

Durante il collegamento a distanza, Albanese ha detto che la definizione del futuro dei palestinesi “non può essere lasciata alle decisioni di singoli Stati come Stati Uniti e Regno Unito”, con riferimento al cosiddetto “piano di pace” presentato da Donald Trump nelle ultime ore, ma che il percorso “deve essere orientato dal diritto internazionale e dai principi delle Nazioni Unite”. Per Albanese, insomma, “devono essere i palestinesi a decidere sul proprio futuro. Il ‘piano Trump’ non è una soluzione, ma un ulteriore insulto all’autodeterminazione palestinese: sostituirebbe un’occupazione con un’altra, da Israele agli Usa, estendendo forme di controllo esterno sulla vita del popolo palestinese”.

Per questo, secondo la relatrice speciale delle Nazioni Unite, l’Unione Europea e l’Italia “devono obbligare Israele a rispettare le risoluzioni Onu che chiedono lo smantellamento delle colonie illegali, la fine del sistema di apartheid e delle pratiche di pulizia etnica; condizioni che, finché permangono, impediscono la cessazione del genocidio del popolo palestinese e un vero processo di pace”.

Albanese ha anche denunciato con forza la “complicità economica” con Israele, sostenendo che numerose imprese e circuiti commerciali e militari sono, a suo avviso, parte integrante dell’economia dell’occupazione e dell’escalation militare nella Striscia di Gaza. Per questo ha chiesto “misure di responsabilità”: boicottaggio, disinvestimento e sanzioni mirate verso Israele e gli Stati che sostengono e traggono profitto dall’occupazione israeliana.

La relatrice Onu ha inoltre sottolineato che l’Italia, le Regioni e gli enti locali hanno responsabilità concrete: dal rispetto della legge 185/90 sulle esportazioni di armamenti alla possibilità di declinare scelte etiche negli appalti e negli acquisti pubblici, passando per iniziative locali di boicottaggio civile e dissociazione dalle catene economiche complici dello Stato israeliano.


I gruppi di maggioranza nell’assemblea legislativa emiliano-romagnola, durante il confronto, hanno ribadito la propria solidarietà – già espressa anche a livello istituzionale con una risoluzione presentata dalla stessa maggioranza e approvata una settimana fa in aula – a Francesca Albanese, che di recente è stata sanzionata dagli Stati Uniti “per il suo lavoro a difesa del diritto internazionale e del diritto umano”.

“Chiediamo al governo italiano di garantire la sua protezione e quella della sua famiglia e rispetto per il suo mandato come relatrice delle Nazioni Unite”, ha spiegato la maggioranza regionale: “Troviamo molto preoccupante che le destre in assemblea legislativa non hanno votato con noi la risoluzione e che il governo Meloni non stia facendo nulla per tutelare una cittadina italiana. Non ci sono italiani di serie A e di serie B. Serve una risposta che travalichi le appartenenze politiche: la difesa del diritto internazionale e dei diritti umani dovrebbe trovare un impegno e una convergenza bipartisan”.

I gruppi di maggioranza hanno poi ribadito che la Regione Emilia-Romagna ha già interrotto i rapporti istituzionali con Israele, che si impegna a sollecitare il governo italiano a sospendere o riesaminare i rapporti commerciali e militari con lo Stato di Israele e con le imprese che contribuiscono all’occupazione dei territori palestinese e di applicare pienamente la legge 185/90 sul divieto di vendere armi a Paesi responsabili di violazioni dei diritti umani.

“Dobbiamo fermare i crimini di guerra e contro l’umanità di Israele”, hanno concluso le forze di maggioranza regionali: “Chiedere giustizia non è solo un dovere morale, ma condizione necessaria per preservare il tessuto democratico e liberale della nostra società”.



C'è 1 Commento

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  1. Ipocrisia unica Dea

    Questa si è scordata di menzionare la strage del 7 ottobre, delle migliaia di razzi caduti su Israele e di tutti gli attentati perpetrati con morte di civili innocenti.
    Ci ha già fatto sapere in diretta, umiliando chi le stava facendo un dono, che non vuole sentire più parlare di queste cose.
    E perché mai Sua Grazia Illustrissima?
    Viene allora da chiedersi se lei sa che molti non vogliono più sentire lei.


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