Altre due navi Ong con migranti a bordo bloccate da Salvini: “Non in Italia, si cerchino altri porti”

Sabato 16 giugno si è consumato un nuovo capitolo nella vicenda delle navi delle organizzazioni non governative con a bordo migranti provenienti dall’Africa e salvati dai gommoni con i quali si erano messi in viaggio.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, infatti, ha pubblicato un duro post sulla sua pagina Facebook per dettare la linea: "Mentre la nave della Ong Aquarius naviga verso la Spagna (arrivo previsto domani mattina) altre due navi di Ong con bandiera dell’Olanda (Lifeline e Seefuchs) sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti. Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina, e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi. Da ministro e da papà, lo faccio per il bene di tutti”, ha scritto il vicepremier.


La nave della ong tedesca Lifeline è intervenuta nella notte tra venerdì e sabato in soccorso di 118 persone a bordo di un gommone in difficoltà al largo delle coste libiche. Ai passeggeri – tra i quali 14 donne, 4 bambini e un neonato – sono stati forniti giubbotti di salvataggio. L’account twitter della ong ha sottolineato con decisione l’avvertimento di Salvini ("Quando i fascisti ci fanno promozione…"), scatenando l’ira dello stesso ministro, che sempre su Twitter ha replicato: "Roba da matti. A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro? Insulti e minacce non ci fermano. Se voi mi aiutate, io non mollo!", corredato dall’hashtag #chiudiamoiporti".