Al via la terza edizione del Dottorato “Reggio Childhood Studies”

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Ancora viva l’emozione per il conferimento honoris causa alla Senatrice Liliana Segre, è iniziata mercoledì 3 novembre alla sala conferenze del Tecnopolo la terza edizione del Dottorato di Ricerca Industriale Internazionale in Reggio Childhood Studies – From early childhood to lifelong learning, promosso dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia e da Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, con il supporto di Farmacie Comunali Riunite, Fondazione Manodori, Iren, Unindustria Reggio Emilia.

Nove nuovi dottorandi e dottorande con borsa di sudio hanno quindi iniziato il loro primo anno accademico, unendosi al gruppo di colleghi e colleghe del secondo e terzo anno che li hanno accolti. Nella cornice del luogo di ricerca e innovazione alle ex Reggiane i dottorandi e le dottorande hanno ascoltato gli interventi di loro docenti, di esperti ed esperte internazionali di educazione all’infanzia e partner del progetto.

“Il Phd Reggio Childhood Studies nasce dall’esperienza educativa reggiana, come un approccio di ricerca al diverso e al nuovo” ha detto Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children e co-coordinatrice del corso avviando i lavori. “Un approccio che è interiore ed esteriore, un apprendimento come costruzione di relazioni. La città è il libro di testo, perché non c’è neutralità nel luogo dove gli accadimenti accadono”.

Annamaria Contini, direttrice del Desu-Dipartimento di Educazione e Scienze umane di Unimore, traendo un bilancio dei primi tre anni, ha riconosciuto nel Phd e nella relazione tra Università e Fondazione Reggio Children “una sollecitazione a rinforzare una vocazione internazionale e la possibilità di un approccio realmente interdisciplinare alla esperienza educativa. Solo uno sguardo aperto può consentire di affrontare cambiamenti epocali come la povertà educativa o stagioni emergenziali come quelle vissute”.

“L’esperienza educativa reggiana è un’esperienza di ricerca nel quotidiano” ha sottolineato l’assessora ad Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni: “Per poter continuare affermare i diritti dell’infanzia siate coraggiosi non fatevi intimidire da questa grande storia, insita nel Dna di Reggio Emilia, ma continuate a declinare tradizione, cioè esperienza, e innovazione”.

“E’ dal 2000 che mi lascio ispirare dall’esperienza reggiana – ha detto James Bradburne, membro del collegio docenti e direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense – L’approccio e il phd non recano il nome di una persona ma di una città, Reggio Emilia, un luogo della disponibilità, una città dove l’ascolto è basilare. Ed è tutto legato alla documentazione, alla ricerca e alla memoria che è quello che ci serve per crescere, fin dall’infanzia”.

Prendendo parola ha ricordato le vicende storiche delle ex Reggiane, Alberto Melloni, vice direttore del Desu, direttore e coordinatore del corso, ricordando l’importanza del compito dei dottorandi borsisti in un clima culturale generale che molto difficile, dove l’incultura troppo spesso prende la scena rispetto ai diritti e alla democrazia. “Il nostro dottorato ha una densità morale – ha sottolineato – Oggi avete una enorme responsabilità e farete un cambio di pelle: da studenti diventate studiosi, per dare il vostro personale contributo alla conoscenza”.

Sono intervenuti a distanza Margie Cooper, della North American Reggio Emilia Alliance e di Harold Göthson, del Reggio Emilia Institutet di Stoccolma, membri del cda di Fondazione Reggio Children e hanno portato il proprio saluto anche i promotori presenti, Fabio Storchi presidente di Unindustria Reggio Emilia, Arturo Bertoldi responsabile di Eduiren e Leo Morsiani, responsabile Area Servizi alla persona di Eudiren.

I dottorandi iscritti al corso sono 28, provenienti dall’Italia e da 4 continenti, più, da poco tempo, il dottore honoris causa Liliana Segre. Il Dottorato di Unimore si svolge nel quadro industriale di Fondazione Reggio Children e offrire un percorso di terzo ciclo arricchito da partner internazionali con l’ambizione di costruire una biblioteca che renda visibili e consultabili i risultati delle esperienze di ricerca quali risorse per affrontare ed elaborare le nuove sfide del mondo dell’educazione, partendo dalla filosofia educativa legata alla prima infanzia nata a Reggio Emilia, quale patrimonio di rilevanza internazionale.