Al via la raccolta fondi per sostenere “Casa Tondelli”, la prima casa arcobaleno di Reggio

Una casa arcobaleno per Reggio Emilia

È attiva dal 7 dicembre, sulla piattaforma Idea Ginger, la campagna di crowdfunding promossa da Arcigay Gioconda per sostenere l’apertura della prima “casa arcobaleno” di Reggio: uno spazio sicuro e protetto dove accogliere le persone Lgbti vittime di violenza e omofobia, per permettere loro di riprendersi e costruirsi un nuovo percorso di vita. A trent’anni dalla sua scomparsa, la casa arcobaleno sarà intitolata allo scrittore correggese Pier Vittorio Tondelli.

L’obiettivo è quello di raccogliere almeno diecimila euro in tre mesi, entro il 7 febbraio del 2022. Le risorse raccolte serviranno per coprire i costi di realizzazione e mantenimento della casa arcobaleno, e in particolare: la ristrutturazione degli spazi (1.800 euro), l’acquisto dei mobili (4.200 euro), il pagamento delle utenze per il primo anno (2.400 euro), il sostegno e la spesa per gli ospiti nel periodo iniziale (1.600 euro). Una volta aperto, lo spazio potrà accogliere fino a quattro persone.

“Dopo due anni di incontri, progettazione e strutturazione dei servizi, siamo finalmente all’ultima fase di apertura di questo servizio di accoglienza per le vittime di omotransfobia” ha spiegato Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda di Reggio.


“Perché la casa di accoglienza divenga realtà, abbiamo bisogno del sostegno concreto della cittadinanza e degli enti che intendono supportarci, anche per aprire le porte il prima possibile alle persone che sono in lista d’attesa da molto tempo, e che hanno bisogno di un tetto e di un supporto concreto per riprendere in mano la propria vita e superare il dolore del rifiuto da parte della famiglia e della comunità di origine”.

“In tutta Italia ci sono meno di 80 posti per aiutare le persone vittime di omofobia e violenza perché omosessuali”, ha ricordato Dario De Lucia, consigliere comunale reggiano di Coalizione Civica e già organizzatore del Pride del 2017: “Da Reggio vogliamo creare la prima casa arcobaleno dell’Emilia-Romagna; per farlo servirà l’aiuto di tutta la comunità, e sono sicuro che i reggiani parteciperanno e sosteranno il progetto”.

Durante la campagna di raccolta fondi saranno promosse iniziative e appuntamenti in presenza per far conoscere il progetto: sabato 11 e 18 dicembre dalle 9 alle 13 in piazza del Monte a Reggio saranno presenti i banchetti con i volontari di Arcigay, mentre mercoledì 8 dicembre alle 16 è in programma una diretta sulla pagina Facebook di Arcigay Gioconda per spiegare nel dettaglio il progetto e il funzionamento del crowdfunding.


È possibile supportare la campagna su Idea Ginger acquistando una o più “ricompense” (importo libero o tagli prefissati: 10, 25, 50, 75, 100, 250 o 500 euro) e inviando il proprio contributo tramite carta di credito, carta prepagata, PayPal o bonifico su conto corrente bancario. Ciascuna donazione prevede una “ricompensa”, ad esempio la possibilità di avere un posto nel totem di ringraziamento all’interno della casa arcobaleno o quella di intitolare una delle camere del primo appartamento.

È possibile anche donare tramite bonifico su Iban IT62T0850912801028010020324 intestato a Arcigay Reggio Emilia Gioconda, con causale “Donazione per casa arcobaleno”.

Dall’inizio del 2021, secondo ArciGay Gioconda, sono state 179 le vittime di omofobia “che hanno avuto il coraggio di denunciare, ma sono ancora troppe le persone che invece rimangono nell’ombra e senza nessuna rete di protezione, per la maggior parte adolescenti che vengono cacciati di casa dopo aver fatto coming out”.

A Reggio, quest’anno, sono state una ventina le persone che si sono rivolte ad Arcigay perché vittime di discriminazioni per il proprio orientamento sessuale: “Molti di questi casi non vengono neppure denunciati. Durante il lockdown, in particolare, gli Sos sono stati tantissimi: si tratta di persone che nelle proprie abitazioni, in famiglia, sono state vittime di prevaricazioni o intimidazioni per il fatto di essere gay, lesbiche o trans”.