Al Multiplo di Cavriago Vauro con il suo “Straccio Rosso, intervista di Francesco Aliberti”

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La rassegna Len-in Multiplo entra nel vivo con due presentazioni letterarie al Multiplo di Cavriago.
Domenica 5 febbraio alle ore 16,30 Mirco Carrattieri presenterà il suo ultimo libro “Red lives matter. Le statue di Lenin tra l’Ucraina e Cavriago (e ritorno)” (TM Edizioni). Il libro dello storico reggiano è un viaggio intorno al mondo alla ricerca delle statue di Lenin, via via erette, modificate, abbattute, ricollocate. Un punto di vista particolare sul fenomeno globale della rimozione dei monumenti legati a passati scomodi; ma anche l’occasione per riflettere di identità, memoria, immaginario. Mirco Carrattieri è responsabile scientifico di Liberation Route Italia e collabora con l’Università di Modena e Reggio Emilia.

E’ stato presidente di Istoreco, direttore del Museo di Montefiorino, direttore dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, direttore della rivista “E-Review”. Si occupa di storia della storiografia, storia della Resistenza e Public History. Dialoga con l’autore Federico Ruozzi, storico e docente dell’ Università di Modena e Reggio. Venerdi 10 febbraio alle ore 17.00 sarà la volta di Vauro Senesi che presenterà il suo libro “Lo straccio rosso” (Aliberti Editore). L’idea dell’uguaglianza radicale fra gli esseri umani è antica come la nostra stessa civiltà, e non morirà mai. Ce lo ricorda lo storico Luciano Canfora, nella prefazione a questo libro. Se è vero che del comunismo – inteso non come sistema politico ma come idealità a cui sacrificare tutte le proprie energie e la vita stessa – c’è ancora tanta nostalgia in giro, chi meglio di Vauro Senesi in arte Vauro può spiegarcene le ragioni? Lui che è ormai lo “straccio rosso” per eccellenza, bersaglio preferito dagli anticomunisti di tutte le latitudini, e che non fa niente per evitarne gli strali, anzi.

L’identità di sinistra è il tema attorno al quale ruota questo serrato e informale dialogo con Francesco Aliberti, condotto con la libertà di essere politicamente scorretti. Vauro ne approfitta per raccontarci anche della sua vita, avventurosa, passionale e unica, di cosa significasse avere un sogno, un’utopia, una speranza. Poi ci sono i nodi dell’attualità. I migranti; i lavoratori e il valore stesso del lavoro oggi; il divario crescente fra ricchezza e povertà; il rapporto con la religione e le religioni, così difficile per chi fa satira tanto da costarti la vita, a volte. Al di là della nostalgia per luminose, passate stagioni, si sente aria di slancio, di speranza.

Lo ribadisce lo stesso Vauro, nella chiusa del libro: «Vorrei dedicare queste nostre parole a chi è curioso, a chi ancora resiste». Vauro Senesi, noto semplicemente come Vauro è un disegnatore, editore, personaggio televisivo e attore italiano. È tra i vignettisti satirici più conosciuti in Italia. Collabora stabilmente con «il Fatto Quotidiano» e «Left»; è storico collaboratore delle trasmissioni tv Annozero e Servizio Pubblico di Michele Santoro con Marco Travaglio. Inizia la sua attività nel 1977, fondando con Pino Zac «Il male», rivista cult della satira italiana, che ha fatto risorgere con la complicità di Vincino. Ha lasciato il segno su molte testate, da «Satyricon» a «Cuore», da «Smemoranda» a «Boxer», dal «Manifesto» al «Corriere della sera».