Discarica Brescello, Dugara respinge le accuse: “Agito nel rispetto delle autorizzazioni”

area progetto polo logistico Dugara a Brescello – D

“L’azienda è certa di aver operato con la massima trasparenza e nel pieno rispetto di autorizzazioni ricevute e progetti approvati”: è affidata a una breve nota la difesa della Dugara S.p.A., l’azienda finita al centro di un’inchiesta della Procura di Reggio che ha portato alla scoperta di una maxi-discarica nella Bassa reggiana con oltre 900.000 tonnellate di scorie di acciaieria non trattate e scorie di fusione, che secondo gli inquirenti avrebbero anche compromesso e deteriorato le acque sotterranee, tanto da far registrare il superamento dei valori limite di ferro e arsenico.

La discarica è stata individuata proprio nell’area interessata dal progetto del polo logistico Dugara, nel territorio comunale di Brescello.

“Gli amministratori hanno già offerto piena collaborazione alle autorità competenti per agevolare lo svolgimento delle indagini”, ha fatto sapere l’azienda, precisando anche che “i materiali di recupero non pericolosi utilizzati per la formazione di rilevati e sottofondi stradali sono quelli previsti dall’Art. 4.4.3 lettera e) dell’Allegato 1 al Decreto del Ministero dell’Ambiente del 5 febbraio 1998, richiamato nelle suddette autorizzazioni”.

“Siamo fiduciosi”, ha concluso Dugara S.p.a., “che le verifiche confermeranno la piena regolarità del nostro operato e ribadiranno l’attenzione costante dell’azienda verso il territorio”. Non la pensa allo stesso modo la Procura reggiana, che sta indagando anche sulle eventuali responsabilità dell’amministratrice unica Franca Soncini e sul figlio – socio di maggioranza – Claudio Bacchi.



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