La Procura di Modena, al termine delle indagini preliminari, ha formalizzato la richiesta di archiviazione “per totale infondatezza della notizia di reato” rispetto alla presunta violenza sessuale denunciata a fine giugno da una donna di 30 anni di Vignola.
Secondo quanto riferito da quest’ultima ai carabinieri, nella serata dello scorso 25 giugno la trentenne sarebbe stata aggredita alle spalle e buttata a terra da uno sconosciuto in pieno centro, a pochi passi da casa, mentre rientrava dopo una serata trascorsa con alcuni amici. L’uomo, secondo il racconto della presunta vittima, avrebbe poi abusato sessualmente di lei per strada, prima di fuggire e far perdere le proprie tracce.
Il fatto aveva destato particolare scalpore nella cittadina modenese, generando allarme sociale e scatenando aspre polemiche politiche. L’amministrazione comunale di Vignola aveva anche scritto una lettera al ministro dell’interno Matteo Piantedosi chiedendo un incontro per discutere di un possibile aumento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio.
I carabinieri, una volta raccolta la denuncia, hanno immediatamente fatto scattare le indagini per risalire al responsabile dell’aggressione sessuale. Ma gli approfondimenti investigativi, che si sono avvalsi anche dei filmati delle telecamere del sistema comunale di videosorveglianza presenti nella zona, hanno portato alla luce un’altra verità: secondo gli inquirenti non ci sarebbe stata nessuna aggressione, la trentenne – per motivi ancora da chiarire – si sarebbe dunque inventata tutto.
Nelle immagini non è stato trovato alcun riscontro al racconto della presunta vittima. Il procuratore capo di Modena, Luca Masini, ha spiegato che ora sono in corso “i dovuti approfondimenti finalizzati a chiarire le motivazioni che hanno determinato la denunciante a proporre querela”.







Non ci sono commenti
Partecipa anche tu