La Corte dei conti, nel corso di controlli a campione sui bilanci delle aziende unità sanitarie locali dell’Emilia-Romagna, ha esaminato la documentazione relativa ai bilanci di esercizio 2023 delle Ausl di Reggio e di Parma, rilevando diverse irregolarità contabili e gestionali.
Per l’Ausl di Reggio, in particolare, la sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha riscontrato gravi ritardi nei pagamenti dei fornitori, per un ammontare complessivo superiore a 250 milioni di euro, che hanno generato interessi passivi pari a 345.000 euro. I giudici contabili hanno richiamato l’attenzione sull’importanza di rispettare i tempi di pagamento per evitare costi aggiuntivi legati agli interessi di mora, spesso particolarmente onerosi. Un tema, quello del pagamento tempestivo dei fornitori, che è divenuto ancora più centrale nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, dove è considerato un parametro strategico.
La Corte dei conti ha inoltre segnalato un livello di indebitamento dell’Ausl reggiana superiore ai limiti di legge. Nel 2023, il rapporto tra il debito e le entrate proprie correnti ha raggiunto quota 22,2%, superando ampiamente il tetto massimo consentito del 15%. Uno sforamento peraltro non isolato: già nel 2021 il parametro era salito al 22,56%, anche se all’epoca pesava in modo particolare l’emergenza sanitaria Covid-19. Alla luce di questi dati, in ogni caso, i giudici contabili hanno richiamato l’Ausl di Reggio affinché ristabilisca un rapporto sostenibile tra debito ed entrate correnti, per scongiurare rischi di insostenibilità finanziaria e di compromissione della tenuta complessiva degli equilibri di bilancio.
La Corte ha infine evidenziato il superamento del limite fissato per la spesa farmaceutica ospedaliera. Nel 2023 lo scostamento è stato dell’8,9%, a fronte di un obiettivo prefissato del 6,3%, con un impatto economico pari a 129,6 milioni di euro.
Sotto la lente d’ingrandimento è finito anche il bilancio dell’Ausl di Parma, e anche in questo caso, la Corte dei conti ha rilevato significativi ritardi nei pagamenti dei fornitori, pari a oltre 77 milioni di euro nel 2023. Tali ritardi hanno generato interessi passivi per 152.000 euro, in netta crescita rispetto ai 45.000 registrati nel 2022.
La Corte dei conti ha posto l’attenzione, inoltre, sulla gestione del personale e dei servizi esternalizzati: nel 2023, la spesa per contratti a tempo determinato ha raggiunto quota 8,856 milioni di euro, mentre quella per contratti di formazione lavoro è stata pari a 2,328 milioni. I giudici contabili hanno raccomandato una progressiva riduzione di queste forme contrattuali, da attuare privilegiando percorsi di stabilizzazione del personale e limitando il ricorso al lavoro a termine solo ai casi di stretta necessità. Altre criticità sono state rilevate sul fronte delle consulenze e delle prestazioni non sanitarie affidate a privati, che nel 2023 hanno registrato un incremento del 4,15%, per un valore complessivo di 1,165 milioni di euro: su questo fronte, la Corte ha invitato l’Ausl di Parma a valutare con rigore l’effettiva utilità di tali incarichi.
Per i consiglieri regionali di Forza Italia Valentina Castaldini e Pietro Vignali, “le difformità sono indice di una situazione critica delle Ausl di tutta la regione. Questi dati confermano ciò che da tempo denunciamo. Le aziende sanitarie di Reggio e Parma presentano gravi squilibri gestionali, finanziari e organizzativi che non possono più essere ignorati. Ritardi nei pagamenti, sforamenti nei tetti di spesa, indebitamento fuori controllo: tutto ciò dimostra l’urgenza di un cambio di passo nella governance sanitaria regionale. È necessario intervenire con tempestività, responsabilità e trasparenza per tutelare i cittadini, le imprese fornitrici e il personale sanitario. Forza Italia continuerà a vigilare con determinazione su questi temi, pretendendo risposte concrete e immediate da parte della giunta de Pascale”.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!