Non si ferma la piaga degli incidenti (anche fatali) sul lavoro, una vera e propria strage silenziosa: nel 2024 in Emilia-Romagna hanno causato 49 morti e oltre 12.000 infortuni.
Non è bastato l’impegno della Regione Emilia-Romagna, che pure lo scorso anno ha effettuato 18.421 controlli, in costante aumento rispetto ai 17.845 del 2022 e ai 17.937 del 2023; in leggero calo, invece, i sopralluoghi (12.150 in totale, contro i 12.984 del 2022 e i 12.378 del 2023).
Questa la divisione territoriale dei 18.421 controlli del 2024: 1.092 nel Piacentino, 1.891 nel Parmigiano, 2.895 nel Reggiano, 2.718 nel Modenese, 3.259 nel Bolognese, 567 nell’Imolese, 1.115 nel Ferrarese, 1.609 nel Ravennate, 949 nel Forlivese, 708 nel Cesenate e 1.618 nel Riminese.
I numeri sono contenuti in una relazione dell’assessore regionale alla sanità Massimo Fabi, presentata alla commissione politiche per la salute e politiche sociali e alla commissione giovani, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, riunite in seduta congiunta.
Tra i controlli del 2024, nel 16% dei casi sono state riscontrate violazioni di legge (3.480 le prescrizioni, 158 le sanzioni). Oltre la metà dei sopralluoghi hanno riguardato aziende attive nell’edilizia; al secondo posto, invece, le imprese agricole, destinatarie di circa il 7% dei controlli.
Particolare attenzione, poi, è stata dedicata al tema dell’amianto, con 1.162 cantieri controllati nel 2024 (quasi tutti – 1.079 – nel comparto edile): nel 48% dei casi è stata rilevata la presenza di amianto e ne è stata richiesta la rimozione.
“Le morti e gli infortuni sul lavoro, come ci ricorda costantemente il presidente Mattarella, sono inaccettabili”, ha sottolineato in commissione l’assessore Fabi, ammettendo anche che “i numeri in Italia non sono buoni”: in Emilia-Romagna, ha aggiunto, “stiamo cercando di migliorare il sistema, a partire dal Patto per il lavoro e per il clima. È giusto che ci sia un percorso bipartisan, è importante programmare un confronto quotidiano, c’è la nostra disponibilità; tra i nostri obiettivi di mandato c’è la sottolineatura della tutela della salute, da promuovere in tutte le politiche regionali”.







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