Incendio via Due Canali, il Comune di Reggio resiste al Tar contro il ricorso di Inalca

Inalca stabilimento via Due Canali incendio retro – FM

L’amministrazione comunale di Reggio ha annunciato di aver ricevuto, alcuni giorni fa, la notifica di un ricorso al Tar presentato da Inalca, con una richiesta di risarcimento di 400.000 euro avanzata dall’azienda del gruppo Cremonini con l’obiettivo di farsi rimborsare le spese sostenute per la rimozione dell’amianto nell’area esterna allo stabilimento di via Due Canali interessato dall’incendio scoppiato nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi; dopo gli opportuni accertamenti legali, il Comune ha deciso di resistere, opponendosi al ricorso.

“Tutte le azioni intraprese dall’amministrazione sono state finalizzate, come ribadito più volte, a tutelare i cittadini reggiani”, ha spiegato il Comune in una nota, “e riteniamo pienamente legittimi tutti i provvedimenti adottati, che sono stati rivolti sia all’affittuario sia al proprietario dell’area, ognuno per le proprie competenze”.

Il ricorso di Inalca, ha sottolineato l’amministrazione Massari, “arriva inaspettatamente” in un momento in cui era in corso “una complessa interlocuzione” con tutti i soggetti coinvolti “per avere riscontro circa gli adempimenti a loro carico”.

Un incontro formale con la proprietà e i conduttori dello stabilimento industriale di via Due Canali (rispettivamente Sarda Leasing con Fin4Coop e Sirio) e il gestore responsabile nonché affittuario (Inalca, appunto) sarà convocato nei prossimi giorni per chiarire le posizioni reciproche ed esaminare i risultati delle analisi che entrambe le parti, su mandato esplicito dell’amministrazione comunale e dell’Ausl di Reggio, hanno fatto redigere sullo stato di mantenimento dell’amianto all’interno dello stabilimento.

Questi, secondo il Comune, “erano i prerequisiti minimi per poter fornire informazioni complete e trasparenti alla cittadinanza e al consiglio comunale”, attaccato a più riprese, anche in questi ultimi giorni, per non aver ancora convocato le commissioni consiliari per discutere del caso Inalca.

“L’amministrazione – ha concluso la giunta Massari – procede secondo la normativa, esattamente come ha fatto per le bonifiche esterne all’impianto in cui si è fatta carico di costi che non le competevano ma sostituendosi, come previsto dalla legge, al responsabile inadempiente. Continueremo a lavorare per far completare la bonifica dell’area il prima possibile ai soggetti responsabili, intraprendendo tutte le strade necessarie. Non è questo ricorso a cambiare l’impostazione del percorso già avviato, che prevede tutti i passaggi necessari anche di informazione alla cittadinanza”.

 

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