Forbes, il figlio di Enzo Ferrari e la vedova di Aleotti (Menarini) tra i primi quattro miliardari d’Italia

Giovanni Ferrero chiude anche il 2023 in testa alla classifica degli italiani più ricchi. Il secondogenito di Michele Ferrero, fondatore dell’impero dei dolci (a partire dalla Nutella), ha un patrimonio di 39,1 miliardi di dollari (erano  “solo” 38,9 all’ultima rilevazione): più del triplo di quello del secondo in graduatoria, Giorgio Armani (12,9 miliardi). Per la prima volta, il podio è completato dal modenese Piero Ferrari, figlio di Enzo, con 7,6 miliardi: decisiva la crescita di ben 3 miliardi di dollari delle quotazioni del titolo del Cavallino, purtroppo non certo per i successi in Formula Uno, forse anche per merito della pubblicità resa dal film di Michael Mann con ADam Driver.

Nato a Castelvetro di Modena il 22 maggio 1945 dalla relazione extraconiugale del fondatore della Ferrari con Lina Lardi – riconosciuto dal padre nel 1975 con l’entrata in vigore del nuovo diritto di famiglia e divenuto unico erede dopo la morte nel 1956, a soli 24 anni, del fratellastro Dino, ucciso dalla distrofia di Duchenne – paradossalemente Piero Ferrari è quattro volte più ricco di John Elkann, l’erede degli Agnelli a cui Enzo, nel 1969, cedette il 50% del Cavallino. Il risultato che appare incomprensibile – condiderando che Elkann è anche di pur essendo azionista di riferimento, attraverso la Exor, di Stellantis (ex Fiat), Cnh, Juventus, Repubblica eccetera – è dovuto alla public family company che governa l’impeo Fiat, una catena societaria dove il potere si moltiplica via via che i capitali propri si diluiscono. Ferrari, al contrario, grazie al trust di famiglia con beneficiari figlia e nipoti controlla direttamente, senza interposizioni societarie, il 10,39% di Maranello. Il cui titolo, in un anno, ha guadagnato oltre il 50%, e in cinque anni è passato dai circa 90 euro del dicembre 2018 ai 346 del massimo storico toccato lo scorso 12 dicembre, quando per altro Forbes ha calcolato l’ultima graduatoria.

Subito alle spalle di Piero Ferrari – e prima donna tra i 70 miliardari italiani incoronati da Forbes – Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria dell’azienda farmaceutica Menarini fondata dal marito reggiano Alberto, che ha un patrimonio di 6,8 miliardi di dollari. Nato a Quattro Castella il 4 marzo 1923, dopo aver brillato alle “Farmacie Comunali Riunite” di Reggio Emilia, nel 1964 a Firenze accettò di assumere la Direzione generale della Menarini, che trasformò  da piccola azienda italiana con poche centinaia di dipendenti in una multinazionale che, alla sua morte nel 2014, contava oltre 16.000 dipendenti e una presenza in oltre 100 Paesi al mondo.

Completano la classifica dei primi dieci al quinto posto , con 6,7 miliardi, Sergio Stevanato, presidente emerito di Stevanato Group, uno dei principali gruppi mondiali di fiale di vetro e cartucce per le penne d’insulina. Al sesto posto i coniugi Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (4,5 miliardi), seguiti da Giuseppe De’Longhi (4,4 miliardi). Nono Giuseppe Crippa (4,1 miliardi), fondatore di Technoprobe, uno dei due grandi produttori mondiali delle schede per i test dei microchip: decimo posto pari merito tra 11 miliardari, inclusi gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio: i figli Claudio, Clemente, Leonardo, Luca, Marisa e Paola, la vedova, Nicoletta Zampillo, e Rocco Basilico, nato dal precedente matrimonio di Zampillo con il banchiere Paolo Basilico. A quota 4 miliardi ci sono anche il costruttore ed editore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Campari Group, Luca Garavoglia, e il nome nuovo che occupa la posizione più alta in classifica: Giancarlo Devasini, direttore finanziario di Tether, una società di stablecoin con sede nelle Isole Vergini Britanniche.

Perde invece il “titolo” di miliardario per Forbes un altro reggiano, Fulvio Montipò, presidente e ad del gruppo di pompe ad alta pressione Interpump, lo scorsi aprile risultava invece al 63esimo posto in Italia con un miliardo di dollari di patrimoni.