Radiovasca. Tra Prudencio e Gratta & Vinci

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5.3

Non contenti dei sondaggi catastrofici, quelli del Pd regionale hanno deciso di distinguersi dalle regioni padane (Lombardia, Veneto) applicando il divieto di circolazione ai mezzi non solo certificati Euro 3, ma anche Euro 4, compresi quelli dotato di filtro antiparticolato.

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Decine di migliaia di persone in altre faccende affaccendate, anche a causa di un’informazione assai sottodimensionata rispetto alla dimensione del provvedimento sulle vite quotidiane di ciascuno, si sono ritrovate improvvisamente appiedate – almeno sul piano teorico – e si trovano ora a dover scegliere se restare a piedi e usare i mezzi pubblici (la cui estensione ed efficienza sono ben note, soprattutto nelle zone extraurbane) oppure sfidare la sorte e rischiare multe da centinaia di euro.

Paradossale la situazione creatasi nelle aree di confine sulla direttrice del Po. Chi vive in Emilia e lavora in Lombardia o in Veneto, anche a distanza di pochi chilometri, è costretto a soggiacere a restrizioni diverse.

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Per molti (moltissimi) la soluzione consiste nel cambiare auto. Il che rappresenta un costo spesso insostenibile, una spesa imprevista, un guaio vero – come se viceversa i guai fossero rari nei tempi odierni.

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Misure drastiche per ridurre l’inquinamento in Pianura Padana sono non solo necessarie, ma indispensabili. Il punto è come studiarle, gestirle, applicarle. Qui osserviamo la classica versione all’italiana: i controlli sono rarissimi, molti si attrezzano a circolare ugualmente affidandosi al santo di turno e comunque sentendosi fuorilegge e in uno stato di ansia permanente. Alla fine, viene alimentato il tipico atteggiamento nazionale nei confronti dell’autorità, che sia lo Stato o la Regione o chi altro: si è addestrati ad essere sudditi più o meno furbi piuttosto che cittadini rispettosi delle regole.

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Cose reggiane. Fulvio Montipò ha terminato i lavori nel palazzo ex Poste. La vox populi esprime giudizi contrastanti. C’è chi apprezza, chi sottolinea i volumi accresciuti, chi critica le frequenti dorature. Peraltro, se è nelle sue possibilità, chi disprezza compra. Vedremo.

Il palazzo della Banca d’Italia è stato ceduto a un acquirente (si dice) locale. Secondo la presente rubrica non si tratta del già citato Montipò. E anche in Comune, almeno finora, non sono arrivate segnalazioni o richieste.

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In arrivo lavori su viale Umberto I, l’unico boulevard della città del Tricolore. Anche qui la discussione è accesa, sia sul rifacimento delle piazzole, sia sull’ampia alberatura. Il superesperto Ugo Pellini è stato consultato dal sindaco Prudencio. Intanto, è stata isolata via Montefiorino, con maggiori difficoltà di accesso causa cordoli sul viale e la trasformazione di alcuni parcheggi prima liberi e ora a pagamento (o a ticket gratuito per un’ora, non gradevole per tutti, soprattutto anziani). Risultato: gli esercizi commerciali su via Montefiorino hanno subito un crollo del fatturato e meditano (se possibile) di andarsene.

Elezioni a primavera. Sui candidati a sindaco di Reggio è ancora buio pesto. Prudencio sarà ricandidato per il centrosinistra e ha già accentuato la presenza sul territorio. Sa che il vento nazionale è pessimo per il Pd, a lui tocca la non facile sfida di salvare Reggio Emilia dall’invasione grillo-leghista.

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Oltre al Pd, il sostegno a Vecchi dovrebbe essere di due liste: una più marcata politicamente a sinistra (area post-Leu, post Sel per capirsi) e una propriamente civica, non collocata ma negli auspici ricca di nomi stimati e riconosciuti nel contesto cittadino. A questi tre soggetti probabilmente si aggregheranno il simbolo e i candidati di +Europa di Emma Bonino (che alle Politiche dello scorso 4 marzo superarono il 3% in città).

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A sinistra di Vecchi correrà una lista cosiddetta “municipalista”, animata dalla consigliera uscente Lucia Lusenti, e probabilmente una forza legata al gruppo di Potere al Popolo. Comunque, voti di sinistra non a favore di Vecchi al primo turno.

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Nell’area del governo giallo-verde, invece, è tutto ancora da decidere. Stando all’ultimo sondaggio disponibile, la Lega sarebbe il primo partito e, in alleanza con Forza Italia e Fdi, avrebbe prenotato il ballottaggio per il proprio candidato.

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Candidato o candidata, ma chi? L’onorevole avvocato Gianluca detto Gratta & Vinci ha fatto sapere di avere in tasca la figura giusta, ma non gli credono nemmeno i suoi. Ci vorrà ancora tempo.

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Rischiano di rimanere esclusi dal ballottaggio i 5Stelle, invece, i quali – come sempre – correranno da soli. Ipsos dice che oggi il M5S è sotto il Pd (alleati esclusi) in città e distanziato di dieci punti dalla Lega.

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Governare con Salvini non sta giovando elettoralmente al movimento fondato da Casaleggio e Grillo, soprattutto al Centro Nord. Anche in Emilia la Lega è più forte sui temi che spostano voti (immigrazione, sicurezza, tasse), mentre il M5S, con l’introduzione del reddito di cittadinanza, risponde direttamente al proprio elettorato meridionale.

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I nomi che girano in area cinque stelle sono i soliti: Guatteri, Ognibene, Matteo Incerti (ma è più probabile che resti a Roma alla comunicazione), l’ex consigliere Matteo Olivieri. Non correrà da sindaco Norberto Vaccari (ma potrebbe essere in lista). Se i vertici del Movimento lo decidessero come imperativo categorico (perché vorrebbero tanto vincere a Reggio, come disse qualche tempo fa Alessandro Di Battista), a Maria Edera Spadoni potrebbe essere chiesto il sacrificio di mollare la assai comoda vicepresidenza della Camera per tuffarsi nell’avventura reggiana. Ma è improbabile.

Si muovono più che in passato molti “civici”: alcuni nuovi di pacca, altri riciclati, altri passati da mille esperienza precedenti. Il gruppo che ha eletto Cinzia Rubertelli in sala Tricolore teorizza una strategia azzardata, ossia appoggiare il candidato grillino al ballottaggio: ma il più, come abbiamo detto, è arrivarci.

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La lista del sindaco in carica, invece, procede a stento. La si vorrebbe ricca di nomi forti, ma nel Pd c’è chi teme che una lista Vecchi troppo forte possa danneggiare un Pd già rabberciato e a rischio tracollo.

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È opinione diffusa che Pd e soci possano perdere al ballottaggio con i 5Stelle, ma che potrebbero vincere contro il centrodestra.

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Fantasie, speculazioni teoriche, vaniloqui. In realtà, il voto a maggio è lontano in una dinamica politica velocissima e scongelata dalle antiche appartenenze. E di mezzo, oltre ai candidati non ancora emersi, ci saranno da valutare le prime azioni del governo. Di certo sarà una sfida all’ultimo voto. Per una volta, anche a Reggio, la partita è davvero aperta.

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Chiudiamo con le pagelle di oggi

I nostri voti


Prudencio ci riprova
6.1
Gratta & Vinci non fa nomi
4.8
5Stelle stanno a guardare
5.1



Ci sono 3 commenti

Partecipa anche tu
  1. Gino&piero

    Io spero che le opposizioni si coalizzino intorno ad un nome che voglia finalmente dare dignità e lustro a questa città ,che negli ultimi anni non ha minimamente pensato ai Reggiani che lavorano ,producono ricchezza,e pagano le tasse.
    Questa città non ha ancora una tangenziale,una viabilità caotica,non ha parcheggi sia in città che in periferia,con molte zone della città degradate e lasciate in mano alla criminalità ,tutto frutto di anni di tolleranza assurda.
    Non sono stati capaci di sfruttare l enorme potenzialità della TAV,basti pensare che abbiamo parcheggi a pagamento ( ma incustoditi!!!!!!)all ospedale e gratuiti ma insufficienti alla TAV!!!!!!
    Potevano creare punti d interesse nella zona nord che è servita da A1 eTAV per attrarre visitatori e turisti ,ed invece sono stati solo capaci di peggiorare la viabilità e l accessibilità con strade strette ed inadeguate.
    Hanno preso in giro PARMA perché indebitata,ma almeno loro si sono indebitati per strutture funzionali che ora agevolano la vita dei parmigiani,noi invece ci siamo indebitati per che cosa ??? Campi rom,iniziative varie di accoglienza,dossi,rotonde faraoniche ,spesso inutili,???
    Gino&Piero

  2. sonia

    Magari se al posto di super restauri si fosse fatta manutenzione ordinaria, ben pubblicizzata, era meglio per questa giunta disastrosa. Ho capito che l’ordinaria cura del territorio non SI INAUGURA !!! ma occorre anche capire quando la gente è stanca


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